Attacco durissimo

La furia degli albergatori savonesi su Autostrade: “Subito gratuite, se sono uomini…”

Sul banco degli imputati anche i politici: "Mettano da parte rivalità e campagna elettorale, ci rappresentino tutti insieme"

Savona. “Noi albergatori siamo molto arrabbiati. Siamo neri, delusi, stanchi. Sono settimane che diciamo di rimandare al prossimo anno i lavori sul ponte della ferrovia e di chiudere i cantieri sull’autostrada, altrimenti le festività natalizie sarebbero state un disastro. E puntualmente siamo andati in crisi. Se ne sono fregati tutti, e siamo piombati nel caos“. E’ un fiume in piena Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione Albergatori savonesi. E ne ha per tutti: politici, Rfi, ma soprattutto Autostrade. Che finisce inevitabilmente sul banco degli imputati per via del caos in cui versano le infrastrutture liguri.

Gli imprenditori savonesi del settore alberghiero si trovano stretti in una morsa che rischia di stritolarli. Alle criticità “classiche” (le code nei weekend in Liguria sono ormai una costante per la carenza strutturale di vie di collegamento) e a quelle di lungo periodo (come il crollo del ponte Morandi) si sono aggiunte nell’ultimo mese quelle causate dal meteo (prima le frane di novembre, poi le mareggiate) e infine, negli ultimi giorni, i cantieri sulle autostrade. Cantieri rimasti aperti nel periodo delle festività natalizie, nonostante l’assenza di operai al lavoro. Cantieri che hanno definitivamente “ucciso” il traffico da e per la Liguria, e che hanno fatto infuriare tutti: automobilisti, amministratori, e appunto quegli albergatori che ora rischiano seriamente di finire in ginocchio dato che i turisti, per arrivare da loro, devono affrontare un viaggio lungo ore.

Proprio per questo Autostrade diventa il bersaglio di una rabbia e una frustrazione esplose definitivamente oggi ma frutto di mesi complicatissimi. “Quei cantieri ci danneggiano nell’immediato, ma non solo – tuona Berlangieri – pensiamo ai danni di immagine che pagheremo nel futuro. Si passa il concetto di una Liguria irraggiungibile. Noi in questi giorni siamo concentrati sul trattare nel modo migliore possibile chi ha avuto la pazienza di venire fin qui a passare le feste, ma a gennaio dovremo assolutamente mettere in atto delle proteste forti“.

E qui partono le cannonate. Violente, mirate. “Autostrada tolga di mezzo i pedaggi, senza nascondersi dietro alle formalità. Si rendano conto di aver creato una situazione disastrosa e, se sono uomini, se ne assumano la responsabilità. Non esiste che Autostrade, col disagio che stiamo vivendo, risponda ‘valuteremo di volta in volta’. Non ci sono distinguo, non dovrebbero nemmeno perdere tempo a pensarci“.

Ma ce n’è anche per i politici: “Chiediamo a chi ci rappresenta di mettere da parte tutte le rivalità e i giochi da campagna elettorale, che ora non servono. Vadano tutti insieme ai tavoli, dal Governo, da Autostrade, da Rfi a dire che così non possiamo più andare avanti. Si va tutti insieme dicendo ‘Noi siamo la Liguria. E siamo in imbarazzo’. Occorre uno scatto di orgoglio. Perché altrimenti la Liguria muore”.

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