Savona. Si è avvalso della facoltà di non rispondere il neurologo savonese Michele Giugliano, 63 anni, dirigente medico dell’ospedale San Paolo in pensione, arrestato con l’accusa di violenza sessuale perché avrebbe palpeggiato e tentato di baciare una paziente sedicenne durante una visita. Questa mattina, nel carcere di Marassi, il medico si è presentato davanti al gip di Genova Alessia Solombrino, che ha effettuato l’interrogatorio di garanzia su delega della collega di Savona Alessia Ceccardi, ma ha preferito appunto non rispondere alle domande.
Una scelta prevedibile visto che l’audizione non era davanti al magistrato che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere e, di conseguenza, conosce meglio il contenuto degli atti d’indagine. A questo punto è probabilme che Giugliano, che è difeso dall’avvocato Paolo Nolasco, chieda di essere interrogato dal pm Elisa Milocco per dare la sua versione dei fatti. Una scelta che potrebbe anche essere propedeutica ad una richiesta di attenuazione della misura cutelare.
Nel frattempo, il neurologo è stato sospeso dall’ordine dei medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Savona, rappresentato dall’avvocato Fabrizio Vincenzi.
Ad arrestatre Michele Giugliano eranoo stati i poliziotti della squadra mobile di Savona in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del tribunale di Savona Alessia Ceccardi. Giugliano (che ora è in carcere a Genova Pontedecimo) deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso di autorità.
Secondo quanto trapelato, l’episodio contestato risalirebbe al dicembre scorso. Il medico avrebbe visitato a domicilio una paziente sedicenne che soffriva di crisi di panico. Dopo una prima visita in cui era presente anche la madre della paziente, durante la seconda, il dottor Giugliano avrebbe chiesto alla signora di uscire dalla stanza per consentire alla ragazzina di potersi confidare liberamente col medico. Invece – secondo la versione della presunta vittima – il professionista avrebbe approfittato della situazione per palpeggiare ed accarezzare la ragazzina, cercando poi anche di baciarla.
La sedicenne ha raccontato subito alla mamma quello che le era appena successo. Una versione ripetuta anche davanti ad un neuropsichiatra che l’aveva poi presa in cura. Proprio il secondo medico aveva fatto scattare la segnalazione del presunto caso di violenza sessuale alla polizia.
Dopo aver eseguito tutti gli accertamenti investigativi del caso, gli inquirenti hanno ritenuto credibile e fondato il racconto della ragazzina (a supporto della sua versione ci sarebbero anche alcuni messaggi di Whatsapp inviati dal medico ed il fatto che la sedicenne ha saputo riferire dove si trova una cicatrice sul corpo del medico). Di qui la scelta del sostituto procuratore Elisa Milocco di chiedere l’arresto per Giugliano che respinge con decisione ogni accusa.