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Piaggio, Lunardon e De Vincenzi: “Dove sono finiti i 776 milioni stanziati dal governo del Pd?”

"Il presidente della commissione bilancio Borghi (Lega) dice che non ci sono soldi"

piaggio villanova

Villanova d’Albenga. “Dove sono finiti i 776 milioni di euro che, in origine, erano destinati al programma P2hh di Piaggio?”. Se lo domandano i consiglieri regionali del Pd ligure Giovanni Lunardon e Luigi De Vincenzi.

“Dopo che il Mise aveva assicurato che una parte (250 milioni) sarebbe servita per la certificazione del P1hh e per l’acquisto di 4 sistemi, oggi il presidente della commissione bilancio Claudio Borghi (Lega) dice che non c’è ancora, da parte del governo, la garanzia delle coperture finanziarie. Ma quei soldi erano stati inseriti in un decreto approvato dal precedente governo a guida Pd su cui la commissione non si è mai pronunciata. Dove li ha messi l’esecutivo di Conte? Dopo aver fatto scappare il fondo Mubadala che avrebbe investito altri 800 milioni su Piaggio e dopo aver fatto precipitare l’azienda in amministrazione controllata, ora i gialloverdi dicono che non ci sono neppure i 776 milioni che Pinotti e Gentiloni avevano stanziato. Se le cose stessero così sarebbe un colpo definitivo inferto a un’azienda che conta 1200 lavoratori ed è un’eccellenza italiana”.

“A questo punto diventa ineludibile il passaggio alla presidenza del consiglio richiesto dal sindacato per fare chiarezza sugli impegni presi poche settimane fa dal Mise e mai mantenuti. Se il Governo non si muove i dipendenti di Piaggio rischiano di non ricevere lo stipendio di aprile e rischia di aprirsi uno scenario di totale incertezza per il futuro dell’azienda. Questo enorme pasticcio sulla pelle di 1200 persone è frutto della confusione e dell’approssimazione del governo attuale. È necessario fare subito chiarezza”.

Una risposta arriva dal deputato M5S Roberto Traversi, che spiega: “Lo schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di acquisizione di sistemi di aeromobili a pilotaggio remoto della categoria Male, ed il relativo piano finanziario, avrebbe dovuto decorrere dal 2017 al 2032. È chiaro a tutti, quindi, che le risorse appostate per le annualità 2017, 2018 e parte del 2019 dovranno essere ricollocate così come dovrà essere rivisto il cronoprogramma con decorrenza dal 2019. Sulla paventata mancanza di risorse in realtà i fondi individuati per finanziare il programma, dettagliati nella relazione tecnica, a legislazione vigente, appaiono potenzialmente congrui rispetto ai costi complessivamente da sostenere per il citato programma.
E’ questione di pochi giorni poi il decreto ministeriale arriverà in commissione dove verrà avviato il’iter per l’approvazione”.

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