[thumb:10021:l]Savona. Erano molti i savonesi che ieri mattina hanno partecipato al Confuoco, antico rito augurale che l’associazione “A Campanassa”, in collaborazione con il Comune di Savona, continua a tramandare. La buona riuscita della manifestazione non si è limitata al successo di pubblico, ma è andata oltre: infatti le fiamme che si sono levate dal ceppo di alloro incendiato in piazza Sisto IV si sono levate alzate verso il cielo terso, indicando, secondo gli esperti, un 2009 molto positivo.
La cerimonia ha preso il via alle 10,30 quando, da piazza del Brandale, si è mosso il corteo storico, snodandosi poi per via Pia, via Paleocapa e corso Italia, per giungere infine nella piazza del Comune, dove Carlo Cerva, presidente de “A Campanassa”, ed il sindaco Federico Berruti si sono scambiati gli auguri in dialetto savonese. Molte le associazioni storiche che hanno sfilato in costume d’epoca: a “La Medioevale”, “A Storia”, “U Pregin” di Legino, “Aleramici” e “Feudalia” si è unito quest’anno il Paleologhi Chivasso. Protagonisti dell’appuntamento sono stati ovviamente i sette borghi savonesi: A Cianna (Villapiana), U Sperun (Villetta), Furnaxi (Fornaci), Lavagneua (Lavagnola), Leze (Legino), U Mo (porto), Zinoua (Zinola). Quest’ultimo ha avuto l’onore di portare il vaso del Confuoco, essendo stato il vincitore del “Palio di Burghi 2008”.
Una volta spento il falò, Carlo Cerva ha elencato i vari “mugugni” savonesi, criticando, sempre in vernacolo sabazio, la viabiltià cittadina e chiedendo conto all’amministrazione del fututo di vari edifici storici, da Sant’Agostino (che attualmente ospita il carcere) a Palazzo Santa Chiara, dall’ex San Paolo al complesso di San Giacomo, punzecchiando il primo cittadino savonese sul progetto della Margonara, invitandolo a spostare il porticciolo nell’area di Miramare. Il sindaco non si è sottratto agli appunti ed ha risposto passando dal dialetto all’italiano.
Foto di Danilo Vigo.