Sanzione

Depurazione, il M5S: “La Corte di Giustizia Ue boccia Albenga. Non siano i cittadini a pagare”

"Responsabilità a tutti i livelli istituzionali"

depuratore ceriale borghetto

Regione. “Anche la Liguria è coinvolta nella recentissima maxi-sanzione con cui la Corte di Giustizia dell’Unione europea ha multato per 25 milioni di euro l’Italia per il mancato rispetto della normativa comunitaria in materia di acque reflue. In particolare, nel mirino dell’Ue sono finiti i comuni di Rapallo e Albenga, mentre un terzo, Recco, nel frattempo si è messo a norma. Ai 25 milioni di euro potrebbero aggiungersi oltre 30 milioni per ogni semestri di ritardo nell’adeguamento dell’impianti di depurazione”. A dirlo sono i portavoce del M5S in Regione Andrea Melis, Fabio Tosi e Gabriele Pisani.

“Ad essere colpito formalmente è lo Stato italiano, che, tuttavia, può rivalersi sulla Liguria e, a cascata, sugli enti locali attraverso ulteriori sanzioni o la riduzione di fondi strutturali per la nostra regione. Comunque la si metta, alla fine a pagare sono i cittadini, costretti non solo a subire i disagi della gestione scellerata delle acque reflue ma anche a pagare di tasca propria le mancanze delle proprie amministrazioni. Oltre al danno, la beffa”.

“Le responsabilità di questa nuova stoccata da parte dell’Europa vanno da ricercare a tutti i livelli istituzionali, compreso quello regionale. Basti pensare che, nell’aprile 2016, l’assessore all’ambiente Giampedrone aveva emendato senza alcuna chiara giustificazione un passaggio del Piano regionale di tutela delle acque con cui, nella prima versione passata in commissione, si faceva un esplicito richiamo agli impianti di depurazione previsti e da concludere. Una scelta che allora avevamo duramente criticato in aula poiché, di fatto, deresponsabilizzava i comuni dall’obiettivo di portare a termini i rispettivi progetti. I risultati li vediamo oggi scritti nero su bianco”.

“Toti si attivi quanto prima per sollecitare i comuni che ancora non hanno concluso le opere per la corretta gestione della depurazione e sia ridotto quanto più possibile l’impatto delle sanzioni sulle tasche dei cittadini”, concludono Melis, Tosi e Pisani.