Contrarietà

Quiliano, la minoranza contro l’accordo di programma per il trasporto pubblico provinciale

"Abbiamo invitato l’amministrazione comunale a ricercare ancora strade alternative e/o a creare condizioni che consentano di poter tornare indietro”

Quiliano Comune

Quiliano. Il gruppo di minoranza “Progetto Comune” di Quiliano ha votato contro alla delibera di accordo di programma per la determinazione dei livelli di quantità e standard di qualità dei servizi di trasporto pubblico locale nel bacino dell’ambito territoriale ottimale di Savona, per gli anni 2018-2027.

“Questa deliberazione – dicono gli esponenti della minoranza – è stata inserita in un contesto dove l’assemblea dei sindaci e la Provincia di Savona hanno deciso di andare verso un affidamento del servizio ad un soggetto terzo mediante procedura di gara e superando l’affidamento diretto secondo il modello in house providing. Senza proporre nessuna discussione e analisi sul contesto all’interno della quale è maturata questa scelta. Il nostro gruppo consiliare ha evidenziato che le scelte politiche nazionali, regionali e provinciali, che hanno determinato l’attuale contesto, convergono, inequivocabilmente, sull’orientamento disincentivante di un possibile affidamento ‘in house’. La volontà del governo centrale, tramite la Legge Del Rio, è stata determinante nel creare questa situazione”.

“Il primo dato evidente è quello della modalità con la quale il legislatore e il governo centrale hanno trattato il tema delle Province. Noi crediamo che possa essere legittimo e utile modificare gli assetti e le funzioni Istituzionali. Come è legittimo poter modificare le competenze di gestione di servizi essenziali universali come quelli del trasporto pubblico. Riteniamo però che prima di intervenire con queste modifiche si dovrebbe prevedere a chi dare le nuove competenze e a chi traslare le vecchie risorse finanziarie, che precedentemente erano impegnate nel settore. Così non è stato. Conseguentemente è altrettanto evidente che la scelta è quella di far saltare il sistema di gestione del trasporto pubblico incentivando nuove formule”.

“Un secondo dato significativo è quando il ministro Del Rio evidenzia un nuovo piano strategico per la mobilità quotidiana, dichiarando, da una parte, che nei prossimi 18 mesi entreranno in servizio 5/6.000 autobus a cui faranno seguito dal 2019 al 2033 duemila autobus/anno, destinati al trasporto pubblico locale con impegno di risorse pubbliche e dall’altra lo stesso ministro evidenzia che le nuove regole, consentono e stimolano una transizione verso una vera concorrenza fra gli operatori dei servizi e alle regole del mercato. Introducendo con il D/L 50/2017 un significativo ‘favour’ verso l’affidamento dei servizi a gara, riducendo la contribuzione pubblica del 15 per cento ai contratti non affidati con tale modalità. E’ evidente la scelta politica ed è altrettanto evidente dove andranno a finire le risorse destinate agli investimenti dei servizio di trasporto”.

“Altresì noi riteniamo che siamo in contesto estremamente vago e ambiguo: non si conosce la destinazione delle quote azionarie della Provincia dentro Tpl Linea e quale sarà il nuovo assetto Societario, non ci sono indirizzi ancora chiari sull’impostazione dei capitolati di gara, non esiste un piano del bacino del trasporto d’ambito. Di fronte a questo stato di cose sarebbe stato necessario aprire un confronto più ampio e non calare una decisione già presa. Verificare la possibilità di soluzione anche nuove che consentissero di ricercare soluzioni attraverso i filoni della mobilità pubblica, indicati dalla Smart City e da progetti che potessero portare nuove forme di finanziamento. Attuare un confronto sulla programmazione della gestione del servizio”.

“L’impostazione intrapresa è la scelta più facile, meno impegnativa, ma che rischia di produrre conseguenti risultati negativi nei confronti dell’utilizzo del servizio pubblico di trasporto. E’ una scelta frutto della condivisione e della accettazione di una nuova impostazione politica e amministrativa di gestione del servizio dei trasporti. Viene fatta una fotografia dell’esiste (un servizio organizzato ancora come 50 anni fa), vengono demandate le scelte conseguenti alle norme legislative in uno scenario cambiato e per molti punti del tutto indefinito. Il rischio è di trovarci nei prossimi anni con un servizio fortemente disomogeneo fra gestione del servizio urbano e gestione del servizio extra urbano. Siamo stati messi di fronte ad una decisione di contesto già presa e attuata. Ci è stata chiesta una delega in bianco che noi non abbiamo ritenuto di dare. Abbiamo invitato l’amministrazione comunale a ricercare ancora strade alternative e/o a creare anche condizioni di percorso che consentano di poter comunque tornare indietro”.