Altare. Tre ore di sciopero per manifestare tutti i timori per la possibile delocalizzazione della produzione da parte del Gruppo Brita. Sono quelli messi in atto questo pomeriggio dai lavoratori dello stabilimento Asset Water Technology Italia di Altare.

Oltre ad incrociare le braccia, i dipendenti hanno organizzato un presidio presso il municipio di Altare. A margine della manifestazione, i lavoratori sono stati ricevuti dal sindaco Briano e da altri membri dell’amministrazione, ai quali hanno illustrato “la gravità della situazione e chiesto che si attivi con l’azienda e con gli altri livelli istituzionali al fine di contribuire ad una positiva soluzione della vertenza”.
Dice Andrea Mandraccia, segretario della Fiom-Cgil di Savona: “E’ paradossale che, mentre sta andando avanti l’iter definito dall’area di crisi industriale complessa per attrarre nuovi investimenti, il nostro territorio rischi di perdere una realtà produttiva ed occupazionale che non è in crisi ma che ha anzi annunciato da mesi la volontà di procedere ad un importante investimento su nuove linee di produzione”.
“Il sindaco, oltre ad esprimere piena solidarietà ai lavoratori si è impegnato, anche a nome dell’amministrazione comunale di Altare, a fare tutto quanto in suo potere per scongiurare l’ennesima crisi produttiva ed occupazionale del territorio. La prossima occasione di confronto si terrà mercoledì 14 febbraio alle 11 presso la sede della Provincia di Savona; il presidente Monica Giuliano ha infatti convocato un incontro sulla vertenza chiedendo la partecipazione anche dell’azienda e degli assessori Regionali Rixi e Berrino”.

“Riteniamo che questa debba essere l’occasione per fare chiarezza sulle reali intenzioni dell’azienda e per iniziare, qualora gli ostacoli legati alla permanenza di Asset sul territorio fossero solo di natura oggettiva, un percorso che aiuti il Gruppo a realizzare qui gli investimenti annunciati. La segreteria Fiom Savona intende fare tutto il possibile perché questa vertenza si concluda positivamente e ringrazia i lavoratori che scioperando ed aderendo al presidio di oggi si battono per non vedere delocalizzata la propria fabbrica garantendo a tutti il posto di lavoro attuale”.
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