"stermy"

L’andorese Alessandro Avallone sempre più star dei videogames: in finale al QuakeCon 2017

Con il suo team "NoToFaSt" ha vinto tutti i match delle finali europee, a fine agosto tenterà di conquistare un montepremi di 700.000 $

alessandro avallone

Andora. Ci sarà anche il 30enne andorese Alessandro Avallone, in arte “Stermy”, a giocarsi 700.000 dollari di montepremi al QuakeCon 2017, la convention annuale dedicata al famoso videogioco e a molti suoi “eredi” successivi. Avallone, giocatore professionista dal 2004, ha vinto tutti i match delle finali europee ed parteciperà quindi dal 24 al 27 agosto in Texas al QuakeCon con il suo team “NoToFaSt”, cercando di vincere a livello mondiale il suo decimo titolo.

“Quake” è il nome dello sparatutto in prima persona (in gergo FPS, First Person Shooter) lanciato nel 1996 dalla “id Software”. Al QuakeCon, creato in origine a Dallas da alcuni appassionati ed oggi diventato evento mondiale organizzato da Bethesda, partecipano ormai giocatori professionisti da tutto il mondo, sotto la sponsorizzazione dei maggiori marchi dell’industria videoludica ed informatica quali Activision, nVidia, AMD, Aspyr, Apple, ATI Technologies, Alienware, Intel, D-Link, Logitech, Linksys e Lucent Technologies.

La storia di videogiocatore del 30enne andorese è iniziata nel 2003, quando a 16 anni andò a Las Vegas per un torneo di videogiochi. Da anni “Stermy”, questo il suo soprannome, eccelle come videogiocatore professionale, vincendo decine di migliaia di euro a torneo. Se nel 2003 ha iniziato la sua ascesa negli Stati Uniti ancora teenager, sono comunque moltissimi i luoghi in cui si è cimentato con joypad, mouse o tastiera: Corea (a soli 15 anni alle finali mondiali degli World Cyber Games), Turchia, Spagna, Brasile, Svezia, Singapore, Regno Unito, Cile e altre latitudini. Tanto da diventare popolare non solo per le sue capacità nelle competizioni interattive, ma anche come volto tv della trasmissione “Championship Gaming Series”.

Nel 2013 IVG.it era andato a conoscere Alessandro, sconosciuto alle nostre latitudini ma star a livello mondiale nel mondo dei videogames: “La mia passione è iniziata con il primo Nintendo e Sega Master System all’età di 3-4 anni – aveva raccontato – Il mio primo evento in Italia è stato l’NGI LAN 2001 a Firenze, il mio primo vero torneo ‘ufficiale’ un anno dopo. Sono riuscito a vincere e a qualificarmi con la nazionale Italiana ad un prestigioso torneo in Corea”.

L’idea di dedicarsi a tempo pieno al gioco in modo professionale si è fatta strada presto. “Ho percepito questa possibilità con Quake e Painkiller. Diciamo che è nato tutto un po’ per caso, non ho mai pensato che avrei potuto trasformare un hobby in una professione – spiega – Da campione italiano ho avuto la possibilità di viaggiare, divertimenti, competere e fare esperienze… e per me era già qualcosa di straordinario. Solo nel 2004, a 17 anni, dopo aver battuto uno dei giocatori più famosi al mondo ed essermi piazzato top 2 ad un campionato mondiale sono arrivate le prime opportunità per diventare un professionista”.

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