Pietra Ligure. Una sala del centro polivalente gremita a Pietra Ligure per l’incontro pubblico organizzato dal Comitato savonese Acqua Bene Comune, con al centro la gestione del servizio idrico integrato nel ponente savonese e, soprattutto, l’Ato e la società partecipata di “Ponente Acque”.
La proposta e la richiesta arrivata ai sindaci presenti in sala e stata quella del “consiglio popolare di controllo” sulla gestione del servizio, da inserire nello statuto dell’Ato come strumento partecipativo nel controllo di un bene primario come l’acqua. Ma non solo: la trasformazione delle società in azienda speciale consortile, unica soluzione per garantire un effettivo controllo pubblico.
Per il Comitato savonese, infatti, le scelte effettuate sulla composizione del terzo Ato mancano di un effettivo controllo da parte dei comuni sulla società stessa che gestisce il servizio.
Il presidente del Comitato Roberto Melone ha evidenziato come, ad esempio, la remunerazione per il rientro dei capitali investiti, pari al 7% della tariffa in bolletta, era già stato abolito con il referendum, ma è tornata con un altro nome. “Il privato ragiona per fare utili e non per garantire un servizio essenziale ai cittadini”.
Sul tema del Piano di Ambito per il ciclo delle acque è poi iniziato il dibattito, con gli interventi dei sindaci presenti al confronto pubblico. Il sindaco di Albenga Giorgio Cangiano si è detto favorevole ad organi di controllo dal basso, ricordando che Albenga ha già deliberato il proprio ingresso nella società di gestione del ciclo delle acque, nell’ambito del progetto di collegamento con il depuratore consortile di Borghetto Santo Spirito.

Al dibattito è intervenuto anche l’ad di Ponente Acque Alessando Vignola che ha evidenziato il lavoro di riunificazione tra la Sca e la Servizi Ambientali, con 18 comuni entrati nella nuova società Ponente Acque e programmi futuri di sviluppo e integrazione. “I comuni sono i protagonisti diretti e le stesse amministrazioni comunali saranno gli unici soci della società di gestione, che prevede organi di controllo e vigilanza”.
“Inoltre, il piano di ambito per il ciclo delle acque porterà ad una tariffa unitaria per acquedotto, fognatura e depurazione” ha detto Vignola.
“L’incontro è stato positivo perché comunque abbiamo riaperto una nuova interlocuzione con gli amministratori con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini per realizzare una gestione partecipativa del servizio idrico integrato per il ponente savonese” ha concluso Melone.