Consiglio regionale

Reddito di cittadinanza, dibattito in Regione. M5S: “Teatrino di Toti e Pd sulla pelle di 80 mila liguri”

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Liguria. Un Consiglio regionale interamente dedicato al dibattito sulla proposta di legge 41 “Disposizioni regionali sul reddito di cittadinanza” presentata da Alice Salvatore (Movimento5Stelle) e sottoscritta da tutto il gruppo.

Gianni Pastorino (Rete a Sinistra), dopo aver tracciato un quadro del disagio sociale attuale e delle difficoltà legate al mondo del lavoro che ha visto un progressivo peggioramento della situazione in tutti i paesi, e in Italia in particolare, ha spiegato che strumenti come quelli previsti con la proposta di legge in discussione sono ormai divenuti indispensabili. La questione, a suo avviso, non può essere affrontata soltanto a livello nazionale e ha precisato che nella proposta ci sono elementi positivi: “Non c’è connessione tra questo intervento e assistenzialismo: si va verso interventi che mirano ad innestare politiche attive del lavoro. C’è un giusto mix – ha aggiunto – tra formazione e rapporti con aziende”. Il consigliere ha, tuttavia, espresso perplessità rispetto alle risorse che – ha detto – rischiano di diventare molte elevate.

Giovanni Lunardon (Pd) ha premesso di non essere d’accordo in assoluto con le proposte di legge che riguardano il reddito di cittadinanza, in quanto questo prescinderebbe dalla condizione economica, dalla misure da attuare per includere il soggetto beneficiario nel mondo del lavoro e comporterebbe una spesa non sostenibile. “Tuttavia quella che è stata presentata dai Cinque Stelle – ha puntualizzato – è una proposta tesa a garantire il reddito minimo, che è un’altra cosa rispetto al reddito di cittadinanza: si tratta di un passo avanti verso una risposta strutturale al problema del disagio e della povertà sociale”. Secondo il consigliere la proposta di legge, dunque, è “un’anticipazione dello strumento del reddito di inclusione attiva» che- ha ricordato – è oggetto, a livello nazionale, di una legge delega che ha auspicato venga licenziata entro la fine delle legislatura.

Raffaella Paita (Pd) ha definito la proposta del Movimento5stelle “sbagliata non solo da un punto di vista economico, ma anche concettuale e nella logica”. Secondo il consigliere “questa proposta non potrà mai essere realizzata” e sarebbe solo funzionale a promuovere l’immagine del Movimento.

Stefania Pucciarelli (Lega Nord Liguria- Salvini) ha contestato il fatto che nell’iter della legge i proponenti hanno modificato più di una volta la quantità di risorse necessarie per finanziare la legge, dimostrando poca credibilità.

Sergio Rossetti (Pd) ha accusato il Movimento5Stelle: “Voi fatte in aula delle affermazioni senza averne la competenza”. Secondo il consigliere, infatti, si tratta di una proposta non concretizzabile.

Nel dibattito durante la votazione degli articoli sono intervenuti Lilli Lauro (Giovanni Toti Liguria), che ha chiesto la sospensione della seduta, Giovanni Barbagallo (Pd) e Angelo Vaccarezza (FI). Dopo la discussione generale sono iniziate le votazioni degli articoli della proposta di legge, che riprenderanno domani mattina. Respinti numerosi emendamenti presentati dallo stesso gruppo Movimento5Stelle.

“Oggi è andato in scena il solito, vergognoso, teatrino da parte del Partito Unico su un tema fondamentale per la Liguria come il Reddito di cittadinanza proposto dal MoVimento 5 Stelle, che garantirebbe, nella sua forma sperimentale, 400 euro al mese per 7000 liguri al di sotto della soglia di povertà relativa minima, per una copertura prevista di 27 milioni di euro annui. Le risorse ci sono, basta la volontà politica per trovarle” ha detto il M5S ligure.

“È inaccettabile sentire parlare il vicepresidente Viale di “spreco di risorse” in merito alla nostra Proposta di legge sul Reddito di cittadinanza ligure, dopo che per un anno e mezzo abbiamo assistito a una vergognosa dilapidazione di soldi pubblici per reggie, poltrone, incarichi pubblici ad amici degli amici. Chi da decenni sperpera il denaro dei cittadini per mantenere i propri privilegi ci accusa di sprecare risorse: siamo al rovesciamento totale della realtà!”.

“Il tutto mentre il Partito Democratico, ormai privo di argomenti, si attacca tristemente al nome della nostra proposta, fingendo di non capire il contenuto completo e multiforme della Pdl che prevedeva il reinserimento nel mondo del lavoro e, quindi, della società di chi ne è stato escluso”.

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