Finale Ligure. “Una zona artigiano-industriale che diventa sempre più commerciale: al posto di parcheggi e centro servizi un altro grande centro commerciale”. Con queste parole Giuseppe Ferrando, segretario del PSI del finalese, si scaglia contro l’amministrazione Frascherelli “e le politiche ragioneristiche per far cassa a danno delle attività”.
“L’ennesimo errore – accusa Ferrando – di una amministrazione che continua a governare la nostra città facendo cassa sulle povere attività rimaste. Vero è che nella zona artigiano-industriale creata nei lontani anni ’60 e ’70 molte cose sono state eseguite con escamotage che rasentavano l’imperfezione burocratica, ma vero è anche che andare oggi a regolarizzare burocraticamente situazioni imperfette, significa oberare di ulteriori oneri da pagare attività che sono sull’orlo della chiusura, quindi le valutazioni politiche che questa amministrazione di sinistra dovrebbe fare, sono quelle di rinviare a tempi migliori un riordino generale, che oggi appare come un semplice calcolo ragionieristico per fare cassa”.
“Inoltre – prosegue – poco chiara è altresì la vicenda delle aree dell’ex maneggio ippico, area che in una prima fase doveva essere riqualificata con la realizzazione attraverso lo scomputo degli oneri di urbanizzazione, legata alla realizzazione di capannoni industriali adiacenti già realizzati, per la realizzazione di un centro servizi propedeutico alla zona artigiano/industriale, con annesso parcheggio e aree verdi di completamento sino alla strada per Calice. Oggi scopriamo invece che l’amministrazione è intenzionata a proporre un nuovo centro commerciale. Il PSI si augura che gli oneri allora versati o da scomputare siano utilizzati per la riqualificazione dei servizi legati all’area”.
“Rifiutiamo drasticamente la costruzione di un nuovo centro commerciale – afferma il segretario del PSI – e ci auguriamo che le vedute dell’amministrazione siano proiettate al futuro, come ad esempio l’utilizzo delle aree per il decentramento di servizi come uffici postali, il potenziamento o la realizzazione di aree di ricreazione come multisale, parcheggi, centri medici, eccetera. Insomma la scarsità di idee di questa amministrazione è palesemente in contrasto con scelte illogiche di contrasto allo sviluppo del tessuto commerciale esistente sul territorio, di incremento dei posti di lavoro, e di aiuto ad un tessuto commerciale che oggi subisce un crisi profonda e sistemica, e dà lavoro a decine di famiglie finalesi”.
“Quindi basta con la voglia di apparire come i salvatori del sistema, o la nettezza urbana del malaffare: il passato di Finale è stato un passato di crescita e di dialogo, oggi il presente e il futuro di questa amministrazione sono di chiusura totale ad ogni logica di confronto e condivisione, mentre come PSI ci rendiamo disponibili da subito ad aprire un tavolo di confronto finalizzato alla ricerca di nuove idee per il bene della città. Lavoriamo insieme, lavoriamo tutti per il bene della nostra città” conclude Ferrando.