Finale Ligure. “Gli interventi sulle palme contro il punteruolo rosso funzionano”. Ad annunciarlo con soddisfazione sono i Verdi savonesi, che così rispondono ai “tanti cittadini e turisti si chiedono cosa rappresenti quel ciuffo di giovani foglie sulla cima di grandi tronchi di palma nei nostri viali”.
“La novità – spiega il portavoce dei Verdi Gabriello Castellazzi – è che questi nuovi getti aprono grandi speranze per il mantenimento del patrimonio verde nella Riviera perché dimostrano come stiano finalmente funzionando gli interventi di ‘dendrochirurgia di risanamento’ con asportazione dei tessuti malati fino alla completa rimozione del punteruolo rosso in tutti i suoi stadi di sviluppo uovo, larva, adulto) , in molte palme del tipo ‘canariensis’, le più belle del nostro patrimonio verde, che riescono quindi a guarire anche dopo esser state infestate”.
“Dopo la cura la pianta riprende lentamente la sua vita vegetativa e stanno aumentando le percentuali di successi sia a Finale Ligure che a Borghetto Santo Spirito. Per raggiungere il risultato è però necessario intervenire tempestivamente, quando l’attacco è ancora ai primi stadi, l’apice vegetativo non è ancora compromesso ed ha quindi la possibilità di germogliare”.
Apprezzamenti vanno ad agronomi e giardinieri che “hanno saputo diagnosticare per tempo l’attacco del micidiale ‘curculionide’ , intervenendo subito con questa metodica ‘chirurgica’, salvando piante di grandi dimensioni. Comunque da privilegiare in assoluto è la prevenzione, anche per evidenti motivi economici, in quanto il trattamento fitosanitario si aggira solo sui 200 euro e può evitare i rischi dell’intervento ‘chirurgico’”.
“La palma è una pianta monocotiledone (simile alle piante erbacee), l’intero fusto è quindi vivo, con una notevole quantità di tessuto acquoso e un peso di alcune tonnellate. Se si arriva all’abbattimento il costo si aggira dai mille ai tremila euro (secondo le dimensioni della pianta). Deve intervenire una ditta specializzata con elevatori e gru che consentano il taglio alle diverse altezze. I pezzi devono poi essere trasportati in una discarica per rifiuti speciali (la pianta è considerata infetta). Vi sono poi le spese per la successiva sostituzione”.
Secondo i Verdi, “è più che mai necessario un coordinamento tra i Comuni costieri per una sempre più efficace campagna di prevenzione e la Regione deve sostenere i costi degli interventi.
Solo in questo modo si potrà evitare un danno irreparabile al paesaggio della nostra Riviera”.


