Post sentenza

Bolkestein, Toti: “il Governo chieda all’Unione una modifica delle norme”

"Serve un'Europa che non sia freno o, peggio, danno a peculiarità dei singoli paesi"

Toti a Bergeggi
Foto d'archivio

Regione. “Ora il Governo non perda l’occasione del dibattito in corso in Europa dopo la Brexit per chiedere con forza alle istituzioni dell’Unione una modifica sostanziale di norme punitive per il nostro sistema del turismo balneare. Occorre ben di più e di meglio di una proroga al 2020. Occorre costruire un’Europa che non sia un freno o addirittura un danno alle peculiarità dei singoli paesi”. Lo afferma il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, a poche ore dalla sentenza emessa oggi dalla Corte Europea che ha bocciato la proroga automatica decisa dall’Italia per le concessioni demaniali marittime e lacustri fino al 31 dicembre 2020.

“Questa sentenza – aggiunge l’assessore al Demanio Marco Scajola – è figlia della debolezza che il governo italiano ha dimostrato negli ultimi anni nei confronti dell’Unione Europea, accettando ogni imposizione, senza tutelare in alcun modo le nostre imprese e peculiarità. La Corte Europea ha confermato quanto Regione Liguria, anche insieme alle associazioni dei balneari, aveva più volte denunciato: viene negata la proroga delle concessioni al 2020 sostenendo che avrebbe impedito a potenziali concorrenti stranieri di partecipare alla gestione di spiagge e stabilimenti italiani, con una presunta lesione della libera concorrenza. In questo modo si palesa il disegno europeo il cui obiettivo è permettere ad altri paesi, probabilmente attraverso multinazionali, di invadere e occupare le nostre spiagge e il nostro litorale, mettendo in crisi 35 mila aziende italiane, di cui circa 2 mila in Liguria, e migliaia di posti di lavoro che ruotano intorno a questo settore”.

“Nei prossimi giorni – conclude – in accordo con i miei colleghi delle altre Regioni, ho intenzione di convocare il tavolo interregionale del demanio marittimo – auspico insieme al tavolo interregionale del turismo – per concordare insieme una reazione forte, che deve partire dai territori”.

Domani alle ore 10 presso la Sala della Trasparenza della Regione Liguria il governatore Toti e l’assessore Scajola incontreranno le associazioni balneari per testimoniare loro la vicinanza della Regione a tutti gli operatori del comparto, analizzare la situazione e valutare insieme il da farsi. Per le decine di migliaia di migliaia di imprese balneari italiane (1.300 nella sola Liguria) si profila lo scenario peggiore: l’immediata messa a gara delle attuali concessioni, come previsto dalla direttiva Bolkestein per i servizi su suolo pubblico.

Una prospettiva rispetto alla quale il governo centrale deve fare sentire con forza la propria voce in sede europea, se non vogliamo mettere a rischio l’intero comparto turistico, migliaia di posti di lavoro tra balneari ed indotto, e gli stessi investimenti che erano stati già preventivati per la riqualificazione del litorale e delle strutture”. A parlare è Matteo Rezzoagli, coordinatore regionale di Fiba Confesercenti.

Non è più il tempo dei proclami in giro per l’Italia, ma delle azioni concrete e presso le opportune sedi comunitarie, per ovviare ad una sentenza decisamente sfavorevole rispetto alla proroga che era stato lo stesso governo a varare – riprende Rezzoagli – Quello che è importante chiarire è che il pur sacrosanto principio della libera concorrenza non può non tener conto di chi lavora nel settore da decenni: si tratta per lo più di piccolissime imprese a gestione familiare che, nella prospettiva di una messa all’asta a livello europeo senza le opportune tutele, rischiano concretamente di essere fagocitate dalle multinazionali. Non facciamo l’errore di confondere per libera concorrenza quella che, all’atto pratico, rischia di essere piuttosto una porta spalancata agli speculatori”.

Già per domani è convocato un vertice in Regione tra il governatore Toti, l’assessore al demanio Scajola e le associazioni dei balneari compresa, naturalmente, Fiba Confesercenti. “La Regione fino ad oggi si è sempre attivata in maniera molto positiva a tutela delle imprese liguri e confidiamo che a questo punto si spenda con ancora maggiore attenzione in questa direzione. Ma è fondamentale, ribadiamo, che anche il governo nazionale faccia la sua parte presso le istituzioni europee, perché è lì che si gioca la vera partita”, conclude Rezzoagli.

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