Savona. In occasione della “Giornata Mondiale dell’Acqua”, domani le attiviste e gli attivisti del Comitato Savonese Acqua Bene Comune saranno davanti alla sede provinciale del Partito Democratico in via Sormano a Savona per “denunciare come il Governo Renzi e Madia e il loro partito, che ne è ‘azionista di maggioranza’ stanno stravolgendo la legge di iniziativa popolare del Movimento per l’Acqua del 2007 e cancellando l’esito referendario del giugno 2011 con il Testo Unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della legge Madia numero 124 del 2015”.
“Attraverso lettere inviate ai dirigenti del Pd savonese in questi giorni – proseguono gli attivisti – stiamo chiedendo e chiederemo domani davanti alla loro sede provinciale, che essi si attivino nei confronti dei loro parlamentari (Giacobbe e Vazio) e dei loro dirigenti nazionali, affinché vengano ritirati gli emendamenti in commissione ambiente della Camera che stravolgono la Legge del 2007 e di modificare nella sostanza il Testo Unico sulla Pubblica Amministrazione al fine di rispettare l’esito del referendum del 2011”.
“Se così non fosse ci chiediamo ma, soprattutto, si chiedono quelle cittadine e quei cittadini savonesi che votarono nel giugno 2011, come è possibile che questo partito sostenga la gestione pubblica nella nostra provincia e poi accetti che a livello nazionale queste loro scelte vengano messe in discussione anzi, vengano del tutto negate”.
Secondo i membri del Comitato, “la contraddizione è evidente a tutte e tutti: se viene stravolta la legge e rimane inalterato il decreto Madia sarà chiara la volontà del Governo e del Partito Democratico, a tutti i livelli, di voler consegnare l’Acqua e i Servizi Idrici nella mani della finanza e del mercato. Altro che gestione pubblica”.
“Come Comitato Savonese Acqua Bene Comune abbiamo accettato, con grande senso di responsabilità e prendendo atto della situazione oggettiva savonese, la scelta di una gestione attraverso delle spa. Sia chiaro che di fronte a queste scelte del Governo e in assenza di chiare prese di posizione contrarie da parte del Pd savonese, le cose non potranno continuare ad essere come prima. E non pensino, Governo e Pd, di trovarci silenziosi e rassegnati”.
“Saremo in campo con forza, determinazione, rabbia ed allegria per arrivare ad una gestione davvero pubblica e partecipata attraverso aziende speciali consortili che sono state fino ad oggi negate nella nostra provincia”.
Questa la lettera che il Comitato ha inviato al segretario provinciale del Pd Fulvio Briano
Caro Fulvio Briano,
La Commissione Ambiente della Camera, oggi (16 marzo 2016). proseguirà l’esame della proposta di legge “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l’adozione di tributi destinati al suo finanziamento” (Atto Camera 2212).
Ieri, però, si è fatto un passaggio dirimente.
E’ stato approvato l’emendamento presentato dalla maggioranza tramite il quale si sopprime l’art. 6 che disciplinava i processi di ripubblicizzazione della gestione dell’acqua.
Di fatto si è svuotato e stravolto l’impianto generale del testo e ne sono stati travisati i principi essenziali.
Ciò è gravissimo anche perchè si snatura una proposta di legge che ha una storia e un percorso peculiare, essendo nata come d’iniziativa popolare e depositata, in versione aggiornata, a marzo 2014.
Ciò, inoltre, si configura come un disconoscimento del percorso dell’intergruppo parlamentare per l’acqua bene comune che aveva tra i suoi impegni la sottoscrizione di suddetta legge.Alla luce di queste considerazioni abbiamo chiesto agli aderenti all’intergruppo di ritirare la propria firma da tale proposta di legge visto che nella versione attuale non si riconoscono più i principi ispiratori che hanno portato alla sua sottoscrizione.
Infatti, contrasta esplicitamente con l’esito del referendum 2011, con gli impegni condivisi da coloro che hanno deciso di aderire all’intergruppo parlamentare per l’acqua, oltre a consolidare un’impostazione che assoggetta l’acqua alle regole del mercato e della concorrenza.
Contemporaneamente, ha iniziato il suo iter il Testo Unico sui servizi pubblici locali, decreto attuativo della Legge Madia n. 124/2015. Esso prevede l’obbligo di gestione dei servizi pubblici locali a rete attraverso società per azioni e ne vieta le gestione pubblica tramite azienda speciale, oltre a ripristinare l’adeguatezza della remunerazione del capitale investito nella composizione della tariffa, nell’esatta dicitura che 26 milioni di cittadini avevano abrogato.
Per questo chi dice che non vi è la privatizzazione dell’acqua o non ha letto il testo o mente sapendo di mentire.
Tutto questo è INACCETTABILE!
Ti chiediamo di attivarti nei confronti dei parlamentari savonesi e liguri al fine di impedire tutto questo.
Noi continueremo la nostra lotta e la nostra mobilitazione insieme a quei 26 milioni di cittadine e cittadini che votarono nel 2011 e che non accetteranno mai che il loro voto non venga rispettato.
