Regione. “La Lega Nord continua a scambiare l’aula del consiglio regionale ligure per un teatro di avanspettacolo”. A dirlo è il capogruppo del Pd in Regione Raffaella Paita, che così commenta l’iniziativa del consigliere leghista Stefania Pucciarelli, presentatasi in aula con il burqa in segno di solidarietà nei confronti delle donne islamiche “oggetto di violenza e soprusi”.
Al di là del significato, per Paita le modalità dell’iniziativa non sono accettabili: “Dopo la mascherata di De Paoli vestito da muratore in favore dell’orrido Piano Casa, oggi la consigliera Pucciarelli si è presentata in aula con un burqa. Una scelta di pessimo gusto nel giorno della Festa della Donna, che dimostra un tasso di imbarbarimento istituzionale non più tollerabile”.
“Siamo stufi di questi esponenti della Lega che insultano chi non la pensa come loro, visto che abbiamo ancora nelle orecchie gli insulti e le frasi choc pronunciate da De Paoli solo poche settimane fa sugli omosessuali. Un amministratore e un’amministratrice dovrebbero sempre mantenere un profilo istituzionale. Ma capisco che quando manca il rispetto degli altri anche un gesto così semplice possa apparire difficile da mettere in atto”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le contestazioni di Rifondazione Comunista. “La Lega non è purtroppo nuova a insulti e provocazioni che riesce a fare con un tempismo sorprendente – tuonano il segretario regionale Marco Ravera ed il responsabile Movimenti Jacopo Ricciardi – Qualche settimana fa durante la discussione sul DDL Cirinnà il Consigliere regionale Giovanni De Paoli sentenziò ‘Se avessi un figlio gay gli darei fuoco’. Oggi ‘Giornata internazionale della donna’ Stefania Pucciarelli si è presentata in aula indossando il burqa, per ‘celebrare’ l’otto marzo. Dietro il pretesto di sostenere le lotte delle donne per una giusta emancipazione civile e sociale, la Lega vuole far passare il messaggio dell’Islam come unico elemento di crescita del patriarcalismo che, invece, prospera nelle più moderne civiltà occidentali”.
“Il maschilismo e la violenza sulle donne sono trasversali e attraversano tutte le culture. A partire dal ‘celodurismo’ leghista di vecchio stampo con l’esaltazione del ‘membro’ come elemento di virilità assoluta, come valore non negoziabile. La provocazione della Pucciarelli, fortunatamente allontanata dall’aula, rischia di avere come unico risultato – oltre ai ‘quindici minuti di celebrità’ profetizzati da Andy Warhol – l’aumentare dell’odio e dell’indifferenza verso i migranti”, concludono.