Prospettive

Differenziata, i Verdi: “Ancora troppo lontani dall’obiettivo Rifiuti Zero”

Aumentare la percentuale di differenziata e introdurre il concetto del “riuso" sono le strategie da applicare

raccolta differenziata

Provincia. Aumentare la percentuale di differenziata e introdurre il concetto del “riuso”. Sono questi, secondo i Verdi savonesi, le strategie da applicare per raggiungere quanto prima il traguardo dei “Rifiuti Zero”.

“Da pochi giorni la Regione Liguria ha una nuova legge che regola la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani, ma pochi ne parlano forse perché la situazione di tanti Comuni è veramente problematica – osserva il portavoce del Verdi del ponente savonese Gabriello Castellazzi – Analizzando gli ultimi dati ufficiali riportati dal Bollettino della Regione relativi alla raccolta differenziata in Liguria, facendo un semplice raffronto con quelli pubblicati nell’anno precedente , lo stesso assessore all’ambiente e difesa del suolo, Raoul Giampedrone dichiara: ‘Sono dati questi che consideriamo assolutamente negativi’. Infatti pochissimi Comuni hanno fatto registrare progressi e alcune realtà sono drammatiche, a partire dai centri principali della Liguria: Genova al 34 per cento, Savona addirittura intorno al 25 per cento”.

“Forse proprio per questo motivo la nuova legge abbassa l’obbligo del raggiungimento di raccolta differenziata al 45 per cento nel 2016 e al 65 per cento nel 2020. Prima era previsto l’obbligo del 50 per cento nel 2016. Chi non raggiungerà gli obiettivi indicati pagherà una multa di 25 Euro a tonnellata per i rifiuti raccolti in modo indifferenziato ed i Comuni che non pagheranno “verranno esclusi dai finanziamenti regionali per due anni” e ovviamente tutti i cittadini (virtuosi o meno) verseranno più tasse”.

Nel nostro territorio in pochi hanno numeri rilevanti: “Nel ponente savonese, per la raccolta differenziata, si registrano le eccellenze di alcuni Comuni (Villanova 71,81 per cento, Noli 67,06 per cento, Pietra 65,04 per cento, Calice 54.69 per cento). Non facciamo il lungo elenco, consultabile nel Bollettino regionale, dei Comuni che invece dimostrano uno scarso impegno nel rendere operativi i tanti sistemi già sperimentati da molti sindaci per migliorare la situazione (raccolta porta a porta, sacchetti con codice a barre, ecc.)”.

Ma occorre darsi una mossa: “La nuova legge approvata obbliga comunque tutti i Comuni a predisporre entro il 31 marzo 2016 ‘i programmi per l’incremento della raccolta differenziata e del riciclaggio, tali da raggiungere il 45 per cento nel 2016 e il 65 per cento nel 2020′. Non c’è molto tempo per mettere a punto piani seri ed efficaci; ma con un po’ di buona volontà, informando in modo capillare tutti i cittadini e approfittando delle esperienze dei Comuni ‘virtuosi’ della nostra provincia, i risultati potranno essere raggiunti”.

Altrove le cose vanno meglio: “In tutta Europa,specialmente in Germania, lo sviluppo sostenibile si realizza anche con la creazione di un numero elevato di posti di lavoro: il ‘riciclo’ di materie prime impegna migliaia di nuove aziende con conseguente chiusura di tante discariche e inceneritori inquinanti. In Italia è ipotizzabile un ‘riuso’ realistico di 25 milioni di tonnellate all’anno di materiali (metalli, carta, plastica, vetro,rifiuti organici,ecc.). Questo consentirebbe di offrire anche ai nostri giovani centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro, raggiungendo inoltre il benefico effetto di sottrarre milioni di tonnellate di CO2 all’atmosfera terrestre, riducendo l’effetto serra che sempre di più preoccupa la comunità mondiale per i disastri e le sofferenze in costante aumento”.