Regione. “Questa settimana, in IV Commissione, si è votato il ddl 26 “modifiche al Piano Casa”. Penultima tappa di un percorso che da un paio di mesi ci ha visti impegnati ad approfondire questa legge, studiando ogni singolo articolo per arrivare a produrre più emendamenti migliorativi possibili. Emendamenti che sono stati tutti bocciati dalla maggioranza”. A dirlo, facendosi portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria, è Gabriele Pisani.
“Oggi – proseguono – non ci rimane che la triste constatazione che il Piano Casa, se pur migliorato grazie al recepimento di alcune osservazioni, rimane pur sempre uno strumento potenzialmente molto pericoloso per il nostro fragile territorio, rispetto ai vantaggi che potrebbe produrre. Si poteva, ad esempio, dare maggiore spazio al parere dei comuni, almeno per il tempo individuato di 60 giorni dall’approvazione della legge anche sull’individuazione delle aree su cui ricostruire le volumetrie derivanti dalle demolizioni. Perché, se è vero che il Piano Casa può essere uno strumento utile per demolire gli edifici e manufatti pericolanti o in aree a rischio, è anche vero che una deregulation sulle ricostruzione rischia di produrre danni anche peggiori della situazione attuale”.
“Assistiamo alla più completa mancanza di visione e strategia di gestione del territorio comunale: questo è il pericolo maggiore del Piano Casa, senza che la maggioranza abbia fatto o abbia voluto fare nulla per porvi rimedio. Il principio ispiratore è sempre stato il berlusconiano ‘padrone a casa mia’ che ha impedito, di fatto, qualsiasi tentativo di coordinare le azioni che il Piano Casa potrebbe produrre. Già, potrebbe. Perché in questi anni questa norma straordinaria, in passato targata Pd, non ha mantenuto fede a tutte le motivazioni per cui nasceva: rilancio del settore edile attraverso il rinnovo del patrimonio edilizio esistente, efficienza energetica e sostenibilità ambientale degli edifici. Fallimento su tutta la linea” proseguono i 5 Stelle.
“La giunta Toti si prepara a prescrivere la stessa ricetta, aumentando solo la dose del farmaco, senza rendersi conto che è la cura ad essere sbagliata. Continua a mancare una visione d’insieme, una strategia chiara su cui costruire gli strumenti, che solo così potrebbero diventare utili. Oggi più che mai è necessario puntare – davvero – sull’efficientamento energetico e la messa in sicurezza del territorio, gli unici due settori che potrebbero risolvere la crisi del settore edile e produrre un miglioramento delle condizioni globali riuscendo finalmente a lasciare alle generazioni future una situazione migliore di quella trovata” conclude Pisani.