Quiliano. Ritardi e rincari scatenano la polemica politica a Quiliano, dove i membri del gruppo di minoranza “Progetto Comune” attaccano il sindaco Alberto Ferrando e la sua giunta circa il bilancio di previsione 2015, approvato lo scorso 20 agosto
“Il termine ultimo è il 30 luglio – ricordano i consiglieri di minoranza – ma il sindaco e la sua giunta hanno deciso di prendere ancora un po’ di tempo per protesta contro le iniziative del Governo attuale e all’Anci, fatto alquanto inspiegabile se si riflette che tale protesta è rivolta ad un governo che ha a capo il segretario del partito di appartenenza del sindaco e di quasi tutti gli altri componenti della giunta stessa. L’effetto di questa azione è una notifica del prefetto datata 13 agosto che diffida il sindaco di Quiliano a voler procedere all’approvazione del bilancio di previsione entro il termine del primo settembre.”
“Premesso questo, vorremmo ricordare al governo e alla amministrazione che non è più sostenibile il perpetuare di questa situazione che di fatto autorizza l’amministrazione a governare (per buona parte dell’anno) in assenza di bilancio previsionale approvato dal consiglio comunale. Questo succede a seguito di una intesa tra Governo e Anci che sistematicamente priva il consiglio del proprio ruolo. Il Comune di Quiliano inoltre non è tra i comuni che hanno partecipato alla sperimentazione della nuova gestione di presentazione del bilancio e con la delibera N 71, ha rinviato la 2016 l’adozione del principio di contabilità economica e patrimoniale e in conseguenza l’integrazione della contabilità economica patrimoniale alla contabilità finanziaria. Era più opportuno avvicinarsi alla logica dell’armonizzazione dei sistemi contabili e di trasparenza nella gestione del sistema della contabilità patrimoniale”.
Ci sono poi altre questioni strettamente economiche: “Nel bilancio previsionale è totalmente confermata la pesante manovra tributaria che rende Quiliano tra i Comuni con le aliquote Tasi e Tari più elevate della nostra provincia (se non della nostra regione). Per quanto riguarda l’addizionale comunale Irpef troviamo iniquo il metodo adottato e mantenuto per la determinazione della stessa con l’eliminazione degli scaglioni. Guardando il piano triennale delle opere pubbliche risulta che nessuna delle opere pubbliche a residuo già finanziate trova progressi funzionali alla definizione dell’intervento”.
Come se non bastasse ci sono evidenti “tagli su alcuni capitoli di bilancio in settori delicati quali i servizi sociali e scolastici, inoltre vengono alzate di 50 centesimi le tariffe dei buoni pasto, proprio in un periodo in cui molte famiglie sono sempre in maggiore difficoltà. Certamente ci è parso alquanto strano che con la delibera di giunta n. 93 sulla destinazione dei proventi delle multe si preveda un aumento di cifra 150 mila euro dal punto di vista delle entrate. Vogliamo ricordare che nel 2014 erano state previste entrate per 100 mila euro e con il consuntivo sono state deliberate minori entrate per 53 mila e 408 euro, ma l’assessore alle finanze Pierluigi Lavazzelli ha rassicurato il consiglio dicendo che i maggiori proventi saranno possibili, grazie a nuove attività”.
“Inoltre la giunta ha approvato le tariffe relative ai servizi del Parco San Pietro in Carpignano per poter accedere nei giorni prefestivi e festivi una famiglia spende per un parcheggio, un tavolo e l’utilizzo di un barbecue circa 23 euro. Questa impostazione cambia strategicamente la logica di utilizzo e di gestione del parco. Non più area pubblica a disposizione dei cittadini. Ma cambia anche la natura dello stesso affidamento della gestione. Queste scelte avvengono in un contesto dove l’avanzo di amministrazione di 577 mila euro rimane interamente inutilizzato”.
Il gruppo di “Progetto Comune” ha votato contrario e ha espresso forti perplessità per le scelte dell’amministrazione: “Siamo in uno dei Comuni con la tassazione più alta. Abbiamo ormai da anni una assenza d’investimenti e di un piano opere degno della parola, con opere arretrate non realizzate. Da anni manca una programmazione urbanistica credibile. Ci sono tagli rilevanti sulle voci strategiche di gestione del bilanci e in particolare sul 2015. La scelta politica del Governo centrale, è ormai chiara da anni e condivisa e gestita dagli organi di rappresentanza dei Comuni: meno trasferimenti, più autonomia, più possibilità di pianificare scelte strategiche. Non siamo d’accordo con quanto sta facendo il Governo centrale ma in questo mare gli amministratori locali devono navigare e traguardare. Purtroppo la gestione dell’autonomia e delle scelte strategiche in questo Comune non l’abbiamo vista e non continuiamo a vederla”.