Finale Ligure. “Sei di Finale Ligure: se sei alla festa medioevale di Finalborgo e, dopo aver chiuso baracca e burattini già a mezzanotte e mezza nonostante la gente fosse ancora in giro a consumare, all’una passano le guardie giurate e ti sbattono fuori dalle mura. Anche se stai semplicemente passeggiando chiacchierando senza fare rumore. Che vergogna. Siamo capaci solo a far crollare l’economia e non a fare turismo”.
E’ questo il post pubblicato la notte scorsa sul gruppo Facebook di “Sei di Finale Ligure se” che ha scatenato la bagarre circa la qualità dell’offerta turistica ligure e specialmente finalese nel pieno della stagione estiva. Nei giorni scorsi il sindaco di Finale Ugo Frascherelli aveva emesso un’ordinanza con la quale impone la “chiusura di tutti gli esercizi commerciali a partire da mezzanotte e 40 e fino alle 4, con sgombero dei locali interni e degli spazi esterni in concessione (dehor), e la cessazione di qualsiasi attività di vendita e/o somministrazione all’interno della cinta muraria di Finalborgo e in un raggio di 500 metri dalla medesima”.
Già quella decisione aveva sollevato una ridda di polemiche da parte di quanti si chiedevano se un territorio turistico come la Liguria potesse permettersi di stabilire orari di chiusura così “severi” e ben poco adatti al desiderio di “movida” dei tanti visitatori della rassegna finalese.
Gli organizzatori della manifestazione si sono schierati a favore del sindaco, così come spiegato a Ivg da Maura Firpo, rettore dell’associazione del Centro Storico del Finale: “Siamo assolutamente favorevoli per il bene della manifestazione, che tengo a precisare non è nata come una sagra ma come un evento che puntava a raccontare le tradizioni storico culturali del borgo”.
A far rispettare l’ordinanza e a vigilare sulla quiete del borgo finalese in occasione del primo giorno di “Viaggio nel Medioevo” ci hanno pensato gli stessi promotori della manifestazione e anche alcune “guardie giurate”, come visto, che hanno subito ripreso chi si intratteneva rumorosamente oltre l’orario di chiusura dei locali.
Molti, però, si sono chiesti nuovamente (e ancora su Facebook) se tale atteggiamento fosse del tutto legittimo: “Va bene chiudere i locali – concede un utente del social network – ma qui è diverso. E’ un coprifuoco! E dove siamo, a Beirut?”. “E poi ci lamentiamo se le persone preferiscono altri lidi”, aggiunge un altro iscritto al gruppo. Un altro utente ripropone il solito tormentone: “In Liguria divertimenti non ce ne sono. Adesso per questi 4 giorni fanno un dramma. Se non volete sentire nessuno andate a stare su a Melogno, c’è una pace…”
Qualcuno fa il confronto con altre realtà: “Poi chiediamoci come mai Pietra, Loano e Spotorno lavorano molto di più. Con questa hanno toccato il fondo, ma di brutto”. “La gente dovrebbe essere contenta ad uscire di sera non aver paura di girare per le strade – aggiunge un altro utente – Se non usciamo d’estate quando si esce? Troppe teste vecchie”.
“Io non entro nel merito se una rievocazione storica possa diventare sagra alcolica o meno – osserva un altro utente – Discuto il fatto che questa ordinanza praticamente tappa ogni possibilità di guadagno per i negozianti, il turismo si alimenta con le iniziative e non con ordinanze restrittive nemmeno fossimo a Teheran. E le altre città gongolano prendendoci come esempio su come non si fa turismo”.
Non bastasse la questione relativa al “baccano”, altri iscritti al social network hanno segnalato il fatto che le stesse “guardie giurate” hanno imposto il divieto di transito in talune piazze del borgo e hanno allontanato dalla strada alcune persone che in realtà risiedevano a Finalborgo: “Il bello – spiega un altro utente – era vedere persone che abitano in borgo invitate ad uscire dalle mura. Si ride per non piangere a questo punto”.
Una mossa che qualcuno ha considerato un vero e proprio abuso: “E se uno si rifiuta? Lo arrestano? Lo picchiano? E’ un centro abitato, se io devo andare a dormire da mia zia, ad esempio, non mi fanno passare? Devono solo provarci”. “Nella mia ignoranza credo non abbiano nessun potere – osserva un altro utente – Non c’è ‘pericolo’, non è successo un omicidio. Non non esiste. Non possono mandare via qualcuno da un paese. Non siamo in dittatura”.
Dal canto loro, gli organizzatori della manifestazione vogliono puntualizzare alcuni aspetti: “Finalborgo è un centro abitato in cui vivono centinaia di persone. Il nostro compito è fare in modo che la festa sia ‘sopportabile’ da tutti, perciò dobbiamo tenere conto di ogni necessità. Sia di quelle dei visitatori, sia di quelle dei residenti. La festa si svolge con questa modalità da circa 14 anni, ma ogni volta possono sorgere dei problemi. Il primo giorno si analizzano le situazioni che non vanno e il secondo giorno si appongono i correttivi”.
E circa gli “allontanamenti” effettuati dagli addetti alla sicurezza: “Se effettivamente le cose sono andate in questo modo, si tratta di un fatto grave. Ma occorre esserne sicuri. Noi siamo a disposizione presso l’info point all’interno dei Chiostri. Chiunque può venire da noi e segnalarci ogni problematica”.