Per i marò

Cisano, la proposta della minoranza: “L’inno italiano prima di ogni consiglio comunale”

marò

Ciano sul Neva. L’inno d’Italia prima di ogni riunione di consiglio comunale: è questa la richiesta avanzata da Facciamo Cisano all’amministrazione del sindaco Massimo Niero facendo seguito alla testimonianza di solidarietà ai maro’ Salvatore Girone e Massimiliano Latorre.

“È’ un atto per rendere solenne l’istituzione e ricordare che sindaco, assessori e consiglieri lavorano per il bene comune – spiegano Agostino Morchio e Walter Biagiotti – Il nostro inno non è né di destra, né di centro, né di sinistra. Nell’ attuale momento di crisi economica, sociale e valoriale dove è forte la sfiducia e sembra prevalere l’antipolitica, bisogna riscoprire l’identità del paese di cui facciamo tutti parte e insieme riconoscersi nelle istituzioni che sono e devono essere la massima espressione della legalità, giustizia e trasparenza. Il nostro inno ci ricorda l’importanza dell’unità nazionale e del valore di appartenenza alla Patria, unica ed indivisibile, il nostro inno è passato, presente e futuro e non solo un canto da intonare in occasione dei Mondiali di calcio”.

“Crediamo che oggi ci sia bisogno di ribadire con forza l’appartenenza al nostro Stato – continuano – e in quest’ottica l’inno di Mameli è un segnale di adesione a quei valori che hanno fatto grande l’ Italia. L’intenzione è di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, di riaffermare e di consolidare l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica, di diffondere quel senso di patriottismo che deve tenerci uniti ad una terra da proteggere e da difendere attraverso l’impegno di tutti”.

“Rivolgendo un pensiero di ammirazione alle forze dell’ordine e alle forze armate che ogni giorno si spendono a livello nazionale e internazionale, siamo convinti che l’amministrazione saprà anche quanto prima, proprio nel centenario della prima battaglia sull’Isonzo, dare piena e giusta soddisfazione alla richiesta del locale Gruppo Alpini Val Neva per la messa in posa in paese del monumento costituito da una pietra di Cisano sormontato da un’aquila in ghisa” concludono.