Vita di chiesa

Nei conti della Diocesi di Albenga spuntano parrocchie “morose”

Grandi parrocchie che hanno prestato denaro a parrocchie più piccole per effettuare interventi di manutenzione e che non sarebbe mai stato restituito

borghetti albenga vescovo

Albenga.Ordinazioni diaconali sospese dall’oggi al domani, ma anche conti che non tornano soprattutto tra le parrocchie minori tanto che dalla Diocesi di Albenga e Imperia arrivano le tiratine d’orecchie e l’invito a saldare i prestiti.

Succede anche questo ad Albenga a poco meno di due mesi di distanza dall’arrivo di monsignor Guglielmo Borghetti, vescovo di Pitigliano e Orbetello e dal 25 marzo coadiutore del vescovo Mario Oliveri.

Da buon economo come lo avevano descritto a Pitigliano e Orbetello monsignor Borghetti si è messo a spulciare i conti e i bene patrimoniali della Chiesa di Albenga e Imperia. Bilanci, documenti contabili tutto passato per bene ai raggi X. Ed ecco allora che sarebbero spuntate delle “anomalie”.

Grandi parrocchie che hanno prestato cospicue somme di denaro a parrocchie più piccole dell’albenganese e imperiese per effettuare interventi di manutenzione delle chiese cittadine e che in alcuni casi sarebbero stati impiegati per sistemare canoniche e altri edifici di proprietà della parrocchia.  Denaro che non sarebbe stato restituito.

Tutto è finito sotto la lente del presule toscano che già al suo arrivo ad Albenga aveva preannunciato di voler mettere il naso tra i conti della Curia, peraltro facoltà consentita dalla Bolla Papale che gli ha affidato pieni poteri.

Da Albenga a Imperia, entroterra compreso, bilanci e patrimonio ora è tutto osservazione. Ci vorrà tempo e pazienza e non è da escludere che agli occhi di Borghetti salteranno fuori cose interessanti dalle segrete stanze della Diocesi che era gestita un tempo da Mario Oliveri.