Regione. “La ricostruzione della mia giornata del 9 ottobre pubblicata dalle testate del gruppo Berlusconi è volutamente parziale e ha un obiettivo chiaro: favorire Giovanni Toti alle elezioni”. Ha deciso di difendersi dalle accuse con un esplicito e deciso post sul proprio profilo Facebook il candidato alla presidenza della Regione Raffaella Paita. L’ultimo numero di “Panorama” contiene un ampio servizio che ricostruirebbe i movimenti dell’assessore regionale alla protezione civile del 9 ottobre scorso, giorno dell’alluvione di Genova.
Una ricostruzione che Raffaella Paita mette in discussione anche attraverso alcuni documenti. Uno è il bollettino meteo delle 18.10, “cioè quattro ore prima dell’alluvione”. Il documento, ricorda Paita, “dice che ‘il sistema perturbato sta iniziando a dare segnali di graduale indebolimento’ e che ‘Al momento, considerando anche la prevista evoluzione meteorologica, non sono attese criticità sui corsi d’acqua nelle prossime ore’. In quella giornata sono stata costantemente in contatto con i tecnici di protezione civile. Ho ricevuto per tutto il giorno i bollettini meteo fino a questo delle 18.10. Rassicurata dalla struttura tecnica, ho proseguito negli impegni della giornata, seguendo con la protezione civile gli interventi sul blocco autostradale che nel pomeriggio si era determinato tra Varazze e Genova”.
L’altro documento è un ulteriore bollettino delle 22.20, il quale indica, “contrariamente a quello di quattro ore prima, un forte aumento delle perturbazioni. Alle 22.05 mi era arrivato un sms che mi avvisava di grossi problemi a Montoggio. Solo a Montoggio. Alle 22.20 questo bollettino. A quell’ora ero già partita alla volta di Genova, dove sono poi arrivata intorno alle 23.45 in sala operativa. Lì ho passato tutta la notte e tutto il giorno successivo”.
“Questi – commenta ancora l’assessore regionale – sono i fatti che chiunque può ricostruire. Lo ripeto ancora una volta: non potevo diramare l’allerta anche se lo avessi voluto. Avrei commesso un illecito. Oggi questo non è riportato da nessuno dei giornali che mi attacca. L’attacco, lo ribadisco, non è giornalistico ma politico. Gli oppositori del Pd e di Matteo Renzi hanno scelto la Liguria per provare a tornare al centro della scena, e per farlo sono disposti a tutto. Silvio Berlusconi sa che Giovanni Toti non ha programmi, idee, proposte serie per il governo di una regione di cui non gli importa nulla. Toti non si è mai presentato a un confronto pubblico con me in Liguria perché non saprebbe cosa dire”.
“Il voto in Liguria del 31 maggio, credo sia ormai chiaro a tutti da oggi, ha due significati: scegliere il prossimo presidente della Regione e chiudere definitivamente la carriera politica di Silvio Berlusconi. La gente di sinistra della nostra terra non la lascerà nelle mani di chi ha portato l’Italia alla rovina e di chi ha tagliato un miliardo del fondo contro il dissesto idrogeologico nel 2011”.
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