Savona. “Per le centrali a carbone non ci può essere futuro”. Lo ha detto il portavoce provinciale dei Verdi Gabriello Castellazzi dopo il convegno nazionale di questa mattina al Priamar di Savona. “La funzione sociale del medico ha come obiettivo la difesa della salute nell’uomo e nell’insieme degli animali e delle piante che con lui convivono. Tutti dovrebbero avere la stessa garanzia di sopravvivenza”.
“Da quanto è emerso a fine mattinata la situazione di Vado, e di parte della Provincia di Savona, è veramente drammatica. Come già avvenuto a Taranto, da parte di certi ambienti si tenta di imputare agli ambientalisti quella che viene considerata una perdita di posti di lavoro. Questo succede quando si chiede di fermare un’industria inquinante” aggiunge l’esponente dei Verdi.
“I nuovi parlamentari Verdi Europei stanno invece chiedendo con insistenza – come avviene in altre parti del mondo – di puntare decisamente sulle fonti alternative di energia, vera abbondante fonte di lavoro “pulito”.
“Un altro dato importante: da quanto emerso dalle relazioni mediche l’aspettativa di vita media nella nostra popolazione è effettivamente aumentata, ma è altrettanto vero che, purtroppo, è aumentato il periodo di sopravvivenza in condizioni di malattia. Tutto questo è ancor più grave se si analizza lo stato di salute precario che emerge nella generazione giovane”.
“In conclusione: la combustione del carbone immette nell’ambiente 24 sostanze certamente cancerogene, sotto forma di particelle talmente piccole che nessun filtro, per quanto tecnologicamente avanzato, può fermare. E le ceneri delle centrali a carbone, i residui della combustione, manterranno una carica radioattiva trasferita nelle discariche e in tutti i prodotti nei quali viene inserita” conclude Castellazzi.