Finale Ligure. “Siamo la vera alternativa al centrodestra e al centrosinistra. Il nostro Dna non è cambiato in questi anni, anzi si è rafforzato con l’esperienza maturata in 5 anni di opposizione in consiglio comunale: la speranza è che anche i finalesi siano più maturi, e più cresciuti dal punto di vista politico per seguirci senza pregiudizi”.
Si appella ai finalesi Matteo Piccardi, candidato sindaco a Finale per il Partito Comunista dei Lavoratori, nel presentare il programma elettorale. “Un programma fondato essenzialmente sull’occupazione e alcune idee legate allo sviluppo del territorio, sui servizi sociali, e una serie di battaglie che abbiamo portato avanti e che sono esplicite nel nostro programma – spiega – al secondo punto elenchiamo i 5 anni di lotte e interventi amministrativi che abbiamo portato avanti, un’eredità che continueremo a sviluppare”.
Impossibile, di questi tempi, non parlare del caso Piaggio Aero, che sarà ovviamente uno dei punti chiave del programma elettorale. “La situazione è quella che come Pcl denunciammo già nel 2009: ombrosa, ondivaga, senza un preciso punto di partenza e di arrivo. Anzi, per i padroni il punto di arrivo è evidente: licenziare, colpire l’occupazione, saccheggiare il territorio e lasciare Finale Ligure come un paese di serie C”. L’attacco, diretto e senza fronzoli, arriva da Matteo Piccardi,
Un partito che, dice Piccardi, controcorrente e in solitudine aveva annunciato l’epilogo in tempi non sospetti: “Un epilogo in cui Sestri viene colpita a morte e assistiamo a 400 tra esuberi ed esternalizzazioni; mentre a Finale si parla di portare l’azienda a Villanova dopo aver cambiato l’area da industriale a turistico-ricettiva, con l’aiuto di centrodestra e centrosinistra, e ora ci troviamo in braghe di tela. La politica delle seconde case è ancora più in agguato: è evidente che mancano seconde case, dal momento che ce ne sono 5.000 sfitte… – ironizza Piccardi – Ci ritroviamo in un’economia che non potrà che portare Finale ad affondare”.
Il Pcl in giornata ha preso posizione in maniera chiara: “Ovunque avanzeremo la proposta di occupazione delle aziende che licenziano o negano i diritti sindacali, e la loro nazionalizzazione sotto controllo operaio senza indennizzo per i grandi azionisti. Ovunque chiederemo alle organizzazioni sindacali di generalizzare l’esempio di Sestri”.
E la speranza di Piccardi è proprio che gli operai di Finale reagiscano dando solidarietà a Sestri. “Hanno annunciato una serie di iniziative che mi auguro siano all’altezza della violenza che ricevono: un futuro che non è chiaro; un piano industriale che chiedevamo, noi soli e sotto il dileggio dell’amministrazione, sin dal 2009 e che ad oggi tuttora non c’è; un piano economico che è una farsa assoluta; e in agguato il ricatto occupazionale, che poi è la foglia di fico per arrivare semplicemente a speculare su queste aree”.