Finale L. “La nostra presenza è necessaria. Una voce senza padroni, per una politica trasparente e popolare; in altre parole una vera e propria rivoluzione nella gestione della cosa pubblica. Ci presentiamo autonomamente sia al centro-destra che al centro-sinistra poiché vogliamo esprimere ed attuare un programma di rottura radicale dalle politiche e dai metodi praticati fino ad oggi dalle precedenti amministrazioni. I nostri obiettivi saranno dunque da un lato lottare contro il voto clientelare, contro ogni forma di speculazione edilizia, contro clan, lobby e comitati di affari che hanno negli ultimi trent’anni saccheggiato risorse pubbliche e territorio, dall’altro, restituire ogni servizio ai finalesi, restituire, in sintesi, la città di Finale Ligure ai suoi cittadini in termine di lavoro, ambiente e salute”. Così il candidato sindaco del Pcl a Finale Ligure Matteo Piccardi, 43 anni, assicuratore, lancia la sua sfida per le prossime elezioni comunali.
“Dopo cinque anni di opposizione e di battaglie in Consiglio comunale, ci presentiamo alle prossime amministrative col nostro simbolo. Ci presentiamo per quello che siamo, in maniera trasparente, senza nasconderci dietro ad una finta etichetta di “lista civica”, usata per rifarsi il look da quei politici locali che hanno nei parlamentari a Roma i loro riferimenti nazionali, gli stessi parlamentari che voteranno il taglio di 32 miliardi di spesa pubblica (la spending review) e la mannaia del “fiscal compact” dal 2015 (50 miliardi di tagli all’anno per.20 anni): scelte che colpiranno inevitabilmente anche Finale Ligure e i finalesi. Non si può conciliare una prospettiva di bene comune con gli interessi di banche, Vaticano e Confindustria i cui privilegi e profitti vengono difesi ogni giorno dalle politiche del Pd, Pdl, e rispettivi alleati”.
“Mentre il “Renzismo” rende strutturale il precariato nel mondo del lavoro con il plauso di Confindustria, l’alternativa non è nemmeno il comico milionario Beppe Grillo che grida “contro i politici” ma sostiene ad esempio i padroni Electrolux contro gli operai, che riduce la democrazia ad una Repubblica plebiscitaria web, sotto il comando suo e di Casaleggio, e che proprio recentemente saluta il sindaco Pizzarotti di Parma che manda la polizia a sfrattare 35 famiglie dalle case popolari” aggiunge ancora Piaccardi.
“Il caso Piaggio è emblematico qui da noi per smascherare l’opportunismo e l’impreparazione della classe dirigente politica locale: solo perché prossimi alle elezioni i vari candidati si scavalcano, nell’ipocrisia, per difendere il futuro della fabbrica, mentre invece noi, dal 2008 e in completa solitudine, denunciavamo dai banchi dell’opposizione lo scandalo di un’operazione esclusivamente di speculazione immobiliare, di un progetto che non aveva alcun piano industriale credibile per garantire il lavoro a 800 operai ed il futuro alla nostra città”.
“Per rompere col passato, cacciare questa fallimentare classe dirigente, trasformare Finale, chiediamo l’impegno di tutti, perché ciò che offriamo si chiama onestà, sviluppo e un’autentica idea di comunità, rivoluzionata in difesa di lavoratori, disoccupati, anziani e giovani” conclude il candidato sindaco del Pcl.
Ecco la lista: Dourado Marileide 47 anni disoccupata; Ferreres Maria Carmen 66 anni pensionata; Oddone Antonella 55 anni precaria; Parlanti Bianca 71 anni pensionata; Zhiti Kozeta 53 anni avvocato; Chiavelli Giannantonio 59 anni avvocato; Dovis Giovanni Mario 68 anni pensionato; Episcopo Antonio 58 anni operaio; Ferrara Michele 58 anni operaio edile; Marzola Alessandro 51 anni precario; Moroni Spidalieri Francesco Moroni 27 anni studente universitario; Richeri Francesco 56 anni agricoltore; Siccardi Nazzareno 70 anni avvocato; Vannucci Gianpiero 72 anni pensionato; Zambarino Giuliano (sen) 62 anni operaio.