Regione. Vini di Liguria promossi anche quest’anno a pieni voti sul grande palcoscenico di Vinitaly, il Salone internazionale di Verona Fiere che chiuderà i battenti domani e che da domenica ha richiamato nella città scaligera migliaia di professionisti, produttori, consumatori italiani e stranieri provenienti da tutti i paesi.
Per far conoscere, degustare e apprezzare i vini la Regione Liguria e Unioncamere hanno allestito a Vinitaly uno stand che ospita una settantina di produttori e oltre centocinquanta etichette fra vini a denominazione di origine e Indicazione geografica.
I segreto di questo successo? I vini liguri, con una produzione di oltre centomila ettolitri e quattro milioni e mezzo di bottiglie, hanno da tempo imboccato la strada della qualità, “un trend consolidato che si porta dietro il territorio”, spiega Marco Rezzano, vice presidente dell’Ais ligure, l’associazione dei sommeliers che con l’enoteca regionale ligure cura lo stand della Liguria che accolto per cinque giorni migliaia di visitatori, con una media di quattromila degustazioni al giorno, ventimila domani, alla chiusura della manifestazione.
Numeri da record, anche per l’economia del comparto e per la promozione turistica della Liguria, se si pensa che a Vinitaly il pubblico dei visitatori (biglietto di ingresso 50 euro) è formato, in gran parte da esperti mondiali del settore vinicolo, da buyers volati a Verona per incontrare produttori e trovare occasioni di business, come conferma la soddisfazione di diversi viticoltori liguri.
Per far conoscere, degustare e apprezzare i vini la Regione Liguria e Unioncamere hanno allestito a Vinitaly uno stand che ospita una settantina di produttori con oltre centocinquanta etichette fra vini a denominazione di origine controllata e Indicazione geografica tipica.
I vini liguri, con una produzione di oltre centomila ettolitri e quattro milioni e mezzo di bottiglie, hanno da tempo imboccato la strada della qualità, “un trend consolidato che si porta dietro il territorio”, spiega Marco Rezzano, vice presidente dell’Ais ligure, l’associazione dei sommelliers che con l’enoteca regionale ligure cura lo stand della Liguria che accolto per cinque giorni migliaia di visitatori, con una media di quattromila degustazioni al giorno, ventimila alla chiusura della manifestazione.
Gran parte dei viticoltori della Liguria ha capito che lavorare e produrre vini dai vitigni tradizionali del proprio territorio, scegliendo, insomma l’ “essenziale”, con metodi di lavorazione non troppo legati al legno, alle botti, è il giusto equilibrio che ci vuole per vincere una sfida che fino a pochi anni fa sembrava impossibile.
“Ora, proprio per vincere questa sfida, che parte anche dalla giusta riscoperta dei vitigni autoctoni, bisogna far crescere la promozione dei vini di Liguria, in Italia e all’estero”, afferma Federico Ricci, presidente dell’Enoteca regionale ligure.
Sfida che a Vinitaly ha visto i produttori liguri offrire vini ad altissimi livelli,in sintonia con la cultura del bere sano e corretto, ampliando e completando la gamma della produzione, dai bianchi, ai rossi, alle “bollicine” affinate fra le stalattiti delle Grotte di Toirano che hanno battuto lo champagne a un concorso internazionale, uno spumante di eccellenza, o a quelle invecchiate nei fondali al largo di Portofino.