L’“Ora della Terra”, il rammarico dei Verdi savonesi: “Poche le adesioni in provincia”

flash mob verdi fukushima

Savona. Sono ancora pochi i Comuni della provincia di Savona che hanno dichiarato di voler partecipare, sabato 29 marzo, alla più grande manifestazione globale organizzata dal WWF, l’“Ora della Terra”.

“Dal 2007, ogni anno, l’appuntamento coinvolge migliaia di comunità in ogni angolo del mondo – sottolinea Gabriello Castellazzi, portavoce dei Verdi savonesi -. Forse per un errore, nell’elenco ufficiale dei Comuni italiani coinvolti, non è indicato fino a questo momento il nostro capoluogo Savona. Sono pochi i Comuni della provincia che ricorderanno questa ‘Ora della Terra’”.

“L’enorme ‘ola’ partirà dalle Isole Samoa ricordando, con lo spegnimento delle luci, come diventi assolutamente necessario fermare, oggi, il riscaldamento globale – spiega Castellazzi -. Chiunque potrà partecipare, condividere l’evento, spegnendo dalle 20,30 alle 21,30, le luci della propria casa”.

“I Verdi savonesi – prosegue -, con l’occasione, vogliono ricordare come l’anno 2013, appena trascorso, sia stato uno dei periodi più caldi da quando le temperature vengono misurate in ogni angolo del globo con tecnologie altamente sofisticate. Lo studio del riscaldamento della superficie terrestre, e degli oceani, ha evidenziato una temperatura media di 14,5° centigradi: quindi 0,5 gradi in più rispetto alla media del periodo 1961-1990 e 0,03 gradi in più rispetto a quella del periodo 2001-2010. Un aumento significativo e molto preoccupante dovuto, secondo la scienza ufficiale, allo scriteriato uso dei combustibili fossili”.

“I fenomeni meteorici estremi a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi ne sono la manifestazione evidente – rimarca il portavoce dei Verdi -. Sono più che mai necessarie politiche energetiche coraggiose ed efficaci, indirizzate in modo deciso verso le fonti rinnovabili di energia. Il premio Nobel Carlo Rubbia da alcuni anni cerca di convincere al realistico uso dei nuovi impianti solari ‘termodinamici’ da lui progettati, capaci di rivoluzionare il sistema di produzione di energia pulita, ottenendo le quantità necessarie ad uno sviluppo sostenibile della nostra società”.

“Ma l’ottusità di chi sta governando il mondo non consente oggi quel radicale cambiamento di rotta necessario ad evitare le disastrose conseguenze che potranno compromettere la vita delle future generazioni” conclude Castellazzi.

Tra pochi giorni, domenica 31 marzo. verrà pubblicato il quinto rapporto dell’Intergovernamental Panel on Climate Change, nel quale verranno evidenziate le reali conseguenze del “global warming”.