Carcare. “Nessuno si è fatto vivo, non sappiamo niente di niente”. Non è tenero il sindaco di Carcare, Franco Bologna, nei confronti dei vertici dello IAL. Oggi il verticecon il liquidatore che avrebbe dovuto definire il destino dell’istituto di formazione professionale: ma dell’esito di quell’incontro, denuncia Bologna, nessuno ha informato né noi né la Provincia. Il timore, ora, è che lo spettro del fallimento si faccia sempre più concreto.
Lo IAL di Carcare, riconosciuto dalla Regione Liguria quale Ente di Formazione accreditato nell’Albo Regionale, è in crisi ormai da parecchio tempo. Quindici dipendenti che aspettano di percepire gli stipendi di sette mesi, mentre altrettanti liberi professionisti che collaborano con l’ente in questione non vedono un euro da circa due anni. Gas staccato per bollette non pagate, laboratori non funzionanti. Una situazione diventata alla lunga insostenibile, con i docenti che alla fine avevano preso la decisione di autosospendersi.
Lo IAL realizza i propri corsi prevalentemente con in convenzione con le Province, la Regione Liguria, il Fondo Sociale Europeo e il Ministero del Lavoro. E l’intoppo starebbe proprio in un ente, la Provincia di Genova, in quanto la Regione assegna ai fondi e lo Ial Liguria dipende dalla Provincia di Genova che materialmente riceve le risorse. E’ quindi quella Provincia che deve girare le risorse all’istituto di formazione che gestisce i centri in Liguria. Peraltro, si tratta di fondi vincolati.
In difesa dell’istituto si erano levati anche i sindaci dei comuni valbormidesi, che in un documento congiunto avevano chiesto l’immediato pagamento delle retribuzioni a dipendenti e consulenti, anche con l’utilizzo di anticipi finanziari da parte della Regione Liguria.
Il nodo nevralgico per la sopravvivenza, tuttavia, è la definizione e la stabilizzazione dell’assetto proprietario, così da permettere la prosecuzione delle attività formative. La CISL, attuale proprietaria, si è affidata a un liquidatore, alla ricerca di una alternativa. Qualche ipotesi sul tavolo c’era, ed il liquidatore si era preso tempo fino ad oggi per valutarne la fattibilità. La scadenza è arrivata, però, senza alcuna comunicazione. “Non è il modo di comportarsi – sbotta Bologna – la CISL fa incontri e non informa niente e nessuno delle loro intenzioni. Vedremo domani, parlando con il liquidatore, di capire quale sarà il futuro della struttura”.