Altare. Appuntamento importante domani all’Unione Industriali di Savona sul caso Cabur, l’azienda specializzata in morsetteria elettrica di Altare che ha posto la questione di 33 licenziamenti. Si dovrà trovare la quadra tra l’azienda, che non vuole demandare il discorso sugli esuberi, e i sindcati, che prima vogliono affrontare il tema della cassa integrazione e degli investimenti. I lavoratori nell’occasione svolgeranno un presidio.
Così l’assessore regionale Enrico Vesco: “Le posizioni sembrano ancora molto distanti. Ma è necessario trovare un accordo. Io faccio un appello al senso di responsabilità delle parti, soprattutto all’azienda che ha condiviso con noi la proposta della cassa integrazione straordinaria, che potrebbe essere per il primo anno per crisi. Se l’impegno per l’investimento per il 2014 venisse mantenuto, si potrebbe avere anche un secondo anno per ristrutturazione. Potremmo riuscire a mettere assieme due anni di cassa: un risultato importante”.
“La rigidità con cui l’azienda intende subordinare l’accordo di cassa alla sottoscrizione, oggi, della mobilità al termine del periodo di cassa è incomprensibile – afferma l’assessore Vesco – L’azienda si deve impegnare per recuperare commesse, rilanciare la produzione e magari brevettare prodotti nuovi, arrivando al termine della cassa avendo ancora bisogno dei lavoratori e delle loro competenze”.
“La convergenza potrebbe esserci solo se l’azienda sottoscrive soltanto la richiesta di cassa straordinaria; poi bisogna darsi appuntamenti nel corso dell’anno per verificare l’andamento. Solo al termine della cassa si può valutare, se tutto è stato vano, la sottoscrizione della mobilità” conclude Vesco.