Altare. Uno sciopero di 12 ore, un’altra prova di resistenza: è la decisione dei lavoratori Cabur al termine dell’assemblea odierna. I sindacati hanno infatti proclamato un pacchetto di stop dall’attività con 4 ore tra lunedì e martedì e 8 ore, con presidio, in occasione del prossimo incontro all’Unione Industriali mercoledì 13 novembre.
“Abbiamo consegnato ai lavoratori la bozza che ieri ci ha consegnato l’azienda, in modo che tutto sia chiaro e limpido. C’è stata una forte reazioni e abbiamo stabilito lo sciopero, perché c’è bisogno di arrivare ad una soluzione condivisa – commenta Alessandro Vella della Fim Cisl – Si può ragionare su un anno di cassa integrazione straordinaria e, a fine percorso, capire cosa si può fare in ragione dell’evoluzione del mercato”.
L’azienda nel vertice all’Uisv ha ribadito i 33 licenziamenti, pur al termine del periodo di cassa. Un’ipotesi assolutamente rigettata dalle forze sindacali, che preferiscono vedere l’andamento del mercato nei prossimi mesi.
“Di fronte alla rigidità dell’azienda è stato proclamato il pacchetto di sciopero – afferma Andrea Pasa della Fiom Cgil – Per la nuova riunione abbiamo chiesto la presenza dei rappresentanti istituzionali. Chiederemo, a questo punto, anche la partecipazione di presidente della Regione e della Provincia che sono la voce delle istituzioni che, nel 2006, erogarono gli aiuti alla Cabur. Non possiamo che auspicare, in questa fase, collaborazione da parte della proprietà della Cabur”.