Savona. Più di tre ore di interrogatorio nel tentativo di chiarire la propria posizione e difendersi da un’accusa infamante, resa ancora più grave dal ruolo che ricopre. Il maresciallo Santino Piazza, vice comandante della stazione carabinieri di Pietra Ligure, è stato sentito questa mattina dal gip Donatella Aschero in un “colloquio-fiume” presso la caserma dei carabinieri di Savona, dopo il clamoroso arresto per circonvenzione d’incapace.
L’accusa, per il militare molto conosciuto nel comprensorio della Val Maremola, è quella di essersi fatto cointestare due libretti postali da 50 mila euro ciascuno da un’anziana di Tovo San Giacomo. Le indagini andavano avanti da tempo, fino all’epilogo dell’arresto di ieri.
“Abbiamo chiarito tutte le nostri posizioni – dice l’avvocato Vittorio Varalli che, insieme al collega Ennio Pischedda, del foro di Genova, difende il maresciallo – Abbiamo fornito importanti spunti per ulteriori indagini sulla vicenda. Punti che saranno presi in esame e verificati nelle prossime ore”.
“Il mio assistito respinge ovviamente ogni accusa, ed è prostrato per questa situazione – continua l’avvocato Varalli – Preciso che i due libretti postali di cui si parla sono sempre rimasti nelle disponibilità della donna. Di più non posso dire: solo che abbiamo fornito importanti e nuovi elementi per ulteriori indagini”.
Il maresciallo si trova ora ai domiciliari, mentre il gip si è riservato di decidere la misura di custodia cautelare da adottare.
Santino Piazza è in servizio a Pietra da sei anni; in precedenza, ha comandato la stazione di Calizzano e, prima ancora, era stato a Villanova d’Albenga dopo aver prestato servizio anche in Piemonte.
