Savona. L’ingegner Giovanni Gosio, amministratore delegato di Tirreno Power, ha presentato presso la Camera di Commercio savonese il progetto per il parco carbonile che permetterà la copertura integrale dell’area. La copertura lunga più di 200 metri, sarà realizzata con interventi di notevole complessità ingegneristica. Il costo preventivato è di 40 milioni di euro con un impegno massiccio di aziende e lavoratori locali (circa 80 unità).
Nell’incontro con enti e istituzioni Gosio ha affermato che si tratta di notevole impegno economico per la società in un momento di pesante crisi dei mercati di produzione dell’energia. “E’ una situazione pesantissima che costringe a razionalizzazioni e maggiore efficienza per garantire un futuro industriale alla Centrale di Vado Ligure: sul versante occupazionale ci siamo impegnati a soluzioni che non abbiano impatto sul sociale. Siamo e saremo sempre pronti al dialogo e alla collaborazione. Abbiamo scelto di internalizzare alcune attività di alto valore aggiunto e nel contempo stiamo affidando importanti appalti soprattutto ad aziende locali”.
Gosio è poi tornato sul tema di fondo dell’appello che ha lanciato, affermando con chiarezza che gli investimenti per un valore di 1,2 miliardi di euro, in grado di aumentare la capacità produttiva e ridurre l’impatto ambientale del 70%, non potranno essere confermati se sul territorio non si registrerà una maggiore unitarietà d’intenti.
“E’ chiaro che sulla base degli accordi sottoscritti – ha sottolineato il presidente camerale Luciano Pasquale – a parità di qualifica e di condizioni economiche gli ordini saranno aggiudicati alle imprese del territorio. L’intesa con Tirreno Power, inoltre, tutela le ditte della subfornitura anche dal punto di vista dei tempi di pagamento delle fatture”.
Il numero uno di Tirreno Power, tuttavia, non ha nascosto la sua preoccupazione sia per la situazione generale (“con la crisi gli impianti lavorano al 25% della loro potenzialità”) sia per la possibile evoluzione del Progetto Vado, che è incentrato sulla realizzazione di un nuovo gruppo a carbone e sulla profonda ristrutturazione delle due sezioni esistenti. “Sono preoccupato su tutto, anche sul progetto che abbiamo presentato oggi ma che andrà in cantiere all’inizio dell’anno nuovo – ha aggiunto – gli scenari possono cambiare. Al territorio chiediamo un sostegno forte e coeso, perché temo che da soli non ce la faremo a difendere quello per cui abbiamo combattuto negli ultimi sei anni. Serve più fiducia verso questa azienda e non basta più dire che il progetto si deve fare perché significa dare respiro all’economia: c’è invece bisogno che cambi il clima intorno a questa azienda. L’interesse di Tirreno Power verso il progetto resta alto, la sua validità dal punto di vista ambientale è altrettanto alta. Ma non possiamo continuare ad essere ostaggio dei ricorsi alla magistratura”.
“Da più parti mi chiedono per quale motivo un progetto come questo che coniuga compatibilità ambientale e lavoro non debba andare avanti e, anzi trovi opposizioni che rischiano di rivelarsi del tutto controproducenti anche sul versante ambientale. La crisi è durissima– ha proseguito Gosio – ma la centrale crea ogni anni più di 90 milioni di euro di indotto e rappresenta già oggi un impianto di eccellenza certificato ISO e EMAS. Dal 2003 l’impatto di questo impianto è diventato del tutto compatibile con il territorio e dichiarazioni come quella di ieri dell’ISS Istituto Superiore di Sanità che rendono palese l’inconsistenza delle accuse generiche rivolte, lo dimostrano ulteriormente”.
“E’ difficile – ha proseguito il Ceo di Tirreno Power – spiegare come sia possibile che in Italia si possa ricevere dieci ricorsi amministrativi e aspettare anni, di fatto bloccando in questo modo ogni investimento. I Comuni hanno presentato ricorso persino sull’Aia ovvero sull’autorizzazione che consente alla Centrale ad operare e che fissa interventi di rinnovo totale degli impianti. Non possiamo più permetterci questo gioco al massacro e chiedo al territorio e alle forze economiche e sociali di sostenere questo progetto con più unità d’intenti: è la sola condizione che ci permette di proseguire con questo progetto davvero fondamentale per l’economia locale e la valenza ambientale, abbandonando le posizioni preconcette e infondate che rispondono spesso ad obiettivi mediatici e non di verità oggettiva. Se non sarà così, questo progetto rischia concretamente di essere ritirato e le risorse dirottate verso altri progetti analoghi – che come accade nella “verde” Germania ad esempio – sono stati autorizzati in poco più di sei mesi”.
Così l’assessore regionale Renzo Guccinelli: “E’ stato presentato un investimento importante per la copertura dei parchi carbone. Questo territorio vedrà la copertura sia a Cairo che a Vado: quindi un’operazione di miglioramento fondamentale. L’ingegner Gosio ha fatto affermazioni importanti: la riorganizzazione aziendale non prevede una fuoriuscita dei lavoratori. Noi come Regione sosteniamo l’intervento per ristrutturare la centrale di Vado. Non è solo un maxi investimento di carattere economico, ma anche un miglioramento delle condizioni ambientali”.





