Savona. Assolto per non aver commesso il fatto. E’ questa la sentenza che riguarda la vicenda di Nello B., l’automobilista a giudizio con l’accusa di omicidio colposo per la morte del vigile del fuoco Ermano Fossati.
Nello B. è l’uomo che aveva perso il controllo della sua vettura sulla strada, chiusa al traffico nel periodo invernale, e in soccorso del quale erano intervenuti Fossati ed i suoi colleghi. Proprio durante l’intervento il caposquadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Finale (era il 29 dicembre) aveva cercato di evitare che il secondo mezzo dei pompieri imboccasse la strada ghiacciata (quella comunale che dal Colle del Melogno porta a Bormida) finendo per essere travolto dal Defender dei colleghi.
Dall’inchiesta era emerso che il vigile del fuoco, dopo essere uscito di strada con il mezzo che stava guidando, un Defender, il primo ad arrivare in aiuto dell’automobilista, rendendosi conto della pericolosità della situazione, aveva cercato di impedire che i colleghi corressero rischi. Il caposquadra del distaccamento finalese si trovava in mezzo alla sede stradale perché si stava sbracciando per cercare di fermare l’avanzamento della seconda camionetta dei pompieri, quella che poi lo ha tragicamente investito. Secondo il magistrato, viste le condizioni atmosferiche estreme, il “gelicidio” che rendeva l’asfalto scivoloso e la scarsa visibilità, il collega che guidava il secondo mezzo dei pompieri non poteva fare nulla per controllarlo.
Il rinvio a giudizio per Nello B. era arrivato perché la sua condotta colposa, secondo l’accusa, sarebbe stato il “primum movens”, ovvero l’evento che scatenò poi tutte le altre condotte colpose che, seppur indipendenti tra loro, si ricollegano poi alla prima.
La sentenza di oggi, però, assolve l’automobilista da ogni accusa.





