Politica

Endoscopia all’ospedale di Cairo: interrogazione regionale del consigliere Quaini

Stefano Quaini

Cairo Montenotte. Nella seduta del Consiglio Regionale di martedì è stata presentata un’interrogazione a risposta immediata, da Stefano Quaini (Sel), inerente la chiusura di endoscopia digestiva avvenuta alcuni mesi orsono presso l’ospedale Cairo Montenotte.

“A seguito della chiusura di questo servizio – spiega il presidente della Commissione Sanità, Quaini – si è verificato un notevole allungamento dei tempi di attesa per le prestazioni, gastroscopie e colonscopie a livello provinciale che l’attività dei nosocomi savonese e pietrese non sono in grado assorbire. Ma si tratta principalmente di una grave carenza per l’intera Valle alla luce dell’alta incidenza epidemiologica di patologie anche neoplastiche del tratto gastroenterico che colpiscono il territorio e che, a fronte della razionalizzazione dei servizi ospedalieri dell’Asl 2 savonese, comporta elevati rischi per quanto concerne la netta riduzione della funzione di prevenzione e diagnosi precoce. Endoscopia digestiva per vent’anni ha garantito una media di poco meno di un migliaio di esami diagnostici annui e che, anche per la valenza e la preparazione del personale sia medico che infermieristico ha sempre svolto al meglio e qualitativamente il proprio ruolo, un servizio su cui inoltre si era fortemente investito sul personale dal punto di vista formativo e per cui erano state acquisite ad hoc strumentazioni d’avanguardia”.

“Non ritengo da tecnico – prosegue – sensato privare l’ospedale di un tale servizio, soprattutto nel momento in cui si potrebbero attrarre anche pazienti dal basso Piemonte. Se ha un senso la centralizzazione dei servizi afferenti all’emergenza non si comprende come si possa fare a meno di un servizio che a mio modo di vedere ha una grandissima peculiarità, ossia quella di essere un cardine a valenza territoriale per la prevenzione di gravi patologie e che va nella direzione di una forte integrazione territorio-ospedale ed in cui il problema del costo mi pare secondario e sono certo che una piena azione del servizio ridurrebbe i costi per la Liguria, andando a ridurre le fughe extraregionali e divenendo addirittura competitivo in questo ambito, data la posizione di confine dell’ospedale che avrebbe un potenziale bacino anche extravalbormidese”.

“Mentre procede bene l’attività chirurgica, la costruzione delle nuove sale operatorie e l’attività di Medicina bisogna ragionare sulle criticità esistenti in termini di pronto soccorso, diagnostica e servizi ambulatoriali che necessitano di un miglioramento e l’impegno, nell’auspicato momento di miglioramento dei conti pubblici e’ quello di avere un’inversione di tendenza netta su scelte mai condivise.Ovviamente questa situazione è in parte preponderante dovuta alla spending review imposta in passato dal Governo Monti alle regioni italiane, ma ora il nuovo governo dovrà dare risposte convincenti su questi temi, a partire dal finanziamento del fondo sanitario nazionale, partita nelle mani del nuovo ministro berlusconiano del dicastero. Sel farà i propri conti in ogni ambito ma soprattutto fara’ dura opposizione alle politiche governative di riduzione della spesa sanitaria e sociale” conclude Quaini.