Dego. Sono due le indagini aperte sulle cause dello schianto del caccia militare (un aereo sperimentale Alenia Aermacchi M346) precipitato intorno alle 19 di ieri tra Piana Crixia e Dego, in località Niosa: una dell’Aeronautica militare e l’altra della Procura (il pubblico ministero Giovanni Battista Ferro ieri sera ha fatto un primo sopralluogo nella zona dell’incidente).
L’incidente, avvenuto fortunatamente in una zona disabitata e che non ha registrato feriti dal momento che il pilota si è gettato in tempo con il paracadute, potrebbe essere stato provocato da un improvviso guasto al motore. Ai comandi del velivolo, un prototipo in fase sperimentale (prima dell’operatività per l’Aeronautica italiana), c’era Matteo Maurizio, un Top Gun dell’esercito e ora pilota collaudatore per Aermacchi. Matteo, originario di Cisano Sul Neva, ha riportato alcuni traumi ed è ricoverato all’ospedale di Cuneo, ma non è in pericolo di vita.
A trovarlo è stato un residente della zona, Roberto Chiarlone, mentre il fratello di quest’ultimo ha assistito da distanza alla scena dello schianto. Lo stesso pilota è riuscito a mettersi in contatto con i soccorritori. Nell’impatto con la boscaglia ed il terreno ha ricavato traumi al torace e alle vertebre.
Il pilota ha ottenuto la licenza di volo al “Clemente Panero” sotto la supervisione del generale Cesare Patrono dell’Aeroclub di Savona e della Riviera ligure. Dopo essersi diplomato al liceo Giordano Bruno di Albenga, Matteo è entrato nell’Accademia conseguendo poi il brevetto di pilota militare. L’anno successivo è entrato nello stormo dei Tornado nella base di Ghedi, congedandosi infine dall’Aeronautica col grado di maggiore.