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L’Harlem Shake sbarca in Riviera: da Alassio a Varazze, il tormentone “tribale” va in scena nei nostri bar e scuole

Alassio/Savona. Caffè “Brattin” di Alassio. Sembra una scena come tante: c’è chi legge il giornale, chi prende l’aperitivo al bancone, chi guarda ossessivamente il cellulare. Ad un certo punto entra un uomo con un casco bianco in testa, si ferma in mezzo al locale e comincia a ballare nel modo più scoordinato possibile, tra l’iniziale indifferenza generale. Poi il tutto degenera tra le note di quello che ormai è diventato un tormentone globale capace di scatenare anche gli animi più quieti.

L’Harlem Shake, la danza tribale inventata da Baauer (al secolo Harry Rodrigues, un dj e produttore di Brooklyn) e che si è diffusa in Rete come un virus portatore di scanzonata allegria, è sbarcato anche in Riviera, con video-parodia improvvisati nei locali nostrani, così come nelle nostre scuole o palestre (il primo a metterlo in scena è stato il “Follia Caffè” di Savona).

Mentre il tormentone ha già collezionato quasi diciotto milioni di views su YouTube, i cloni liguri non si sono dunque fatti attendere ed ecco che il caffè “Brattin” di Alassio ha girato un video di una trentina di secondi dove la danza si scatena su sedie e bancone, con uomini vestiti con parrucche variopinte pellicciotti che lasciano intravedere ombelichi straripanti. Video analogo anche per la pizzeria “Le Anfore” di Albenga.

Ma la mania ha catturato anche gli studenti dell’Itis di Savona, con un ragazzo con cappuccio in testa e sciarpa sul viso dallo stile “ultrà” che, dopo pochi secondi, scatena la “platea” prima seduta tra i banchi di scuola in un delirio generale di una trentina di secondi.

E che dire delle scene che si vedono nello spogliatoio dei ragazzi del rugby savonese che, mezzi nudi, si lanciano in balli pazzi pre (o post) partita o in quello dei ragazzi della squadra dei Regionali 98 della Veloce 1910? Per non parlare del locale varazzino in cui fa la sua entrata un cliente con tanto di berretto con orecchie d’asino di peluche che coinvolge gli altri avventori che abbandonato piatti e bevande per muoversi sconclusionatamente insieme a lui.

Nelle varie imitazioni, l’idea è comunque sempre la stessa: una sola persona inizia a ballare tra l’indifferenza dei presenti per quindici secondi, poi quando il ritmo sale iniziano a danzare anche gli altri con abiti assurdi e improbabili, per altri quindici secondi. Imitazioni che non possono non strappare qualche sorriso e che, inspiegabilmente, lasciano addosso la voglia di mettere in scena la propria personale versione. Per chi ne fosse stato contagiato, è in progamma un mega-evento a Loano in data ancora da destinarsi. Scaldate i muscoli.