Loano. Non è facile celebrare il funerale di un bimbo di appena 4 anni. Anzi, è contro natura. Don Edmondo parla con commozione rivolgendosi alla famiglia e agli amici del piccolo Cesare, 4 anni appena, portato via per sempre da un’encefalite acuta, e invita tutti a “guardare Gesù con speranza e amore”.
La voce del parroco risuona all’interno della Basilica di San Giovanni Battista a Loano nel tentativo di portare conforto a chi non può rassegnarsi a una morte tanto assurda. “Dio ci invita ad essere come i bambini: semplici e puri di cuore – dice il sacerdote – Cesare era così e adesso è accanto al Signore, che lo ama”. Nulla, se non la fede, può spiegare questo addio alla vita così precoce.
La bara bianca viene trasportata dall’oratorio fino alla basilica tra il silenzio dei tanti accorsi qui a salutare il piccolo. Tanti i fiori, i messaggi di cordiglio, e le macchinine preferite di Cesare posate sul tavolino accanto all’ingresso della chiesa. Don Edmondo non vuole parlare di morte, ma di un’altra vita. “Dio ci chiama a vivere per sempre con lui”, per cui il bimbo che ha commosso tutta Loano, e non solo, continuerà a sorridere e giocare da Lassù.
Intanto Cesare ha già fatto il suo piccolo, grande miracolo: salvare, con il suo cuoricino, la vita di Emma, una bimba di 3 anni e mezzo che da un anno viveva attaccata ad un cuore artificiale all’ospedale Regina Margherita di Torino. Un po’ dei suoi battiti, quindi continueranno a farsi sentire anche quaggiù.