Regione. “E’ ormai chiaro che la crisi economica è lontana dall’essere conclusa”: così il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha aperto oggi al Consiglio Regionale della Liguria la sua illustrazione del provvedimenti finanziari ed economici per il bilancio 2013. “L’Italia nel 2012 vede il suo Pil calare di oltre 2 punti – ha detto -. Siamo di fronte ad un forte ridimensionamento strutturale del ciclo economico. In alcuni Paesi come il nostro la crisi è gravata dall’esigenza assoluta di evitare l’insolvenza finanziaria. Un Paese con un debito pubblico elevatissimo, che ha superato la soglia dei duemila miliardi, se avesse dovuto convivere a lungo con uno spread molto elevato non sarebbe riuscito a sopportare il peso del costo del debito”. Secondo Burlando, al Governo Monti “va riconosciuto di aver evitato il disastro finanziario, riconquistando credibilità internazionale sul piano politico e ottenendo un forte abbattimento del spread. Ma l’Italia ha ancora due emergenze da risolvere: il lavoro e la coesione sociale”. “Toccherà alla nuova guida politica che tra pochi mesi sarà al Governo il compito difficilissimo di innescare nuovi processi di crescita e di intervenire in modo adeguato per assicurare la coesione sociale del Paese” ha concluso Burlando.
Il presidente della Regione ha poi parlato anche di portualità: “Aumentare dall’1% al 5% le accise che possono restare alle Autorità portuali garantendo nel contempo nuovi investimenti e notevoli introiti fiscali allo Stato stesso ben oltre i 5 miliardi di euro dell’attuale gettito fornito dai porti liguri” è la richiesta avanzata al nuovo governo e illustrata oggi al Consiglio regionale nel presentare i documenti previsionali del bilancio 2013 dell’ente. “Nel 2012 il porto di Genova segnerà il record storico nel traffico di container superando i 2.050.000 di teu – ha sottolineato – l’esigenza di accogliere navi sempre più grandi spinge alla scelta di spostare a mare la diga foranea del porto di Genova, un intervento che una maggiore autonomia fiscale sarebbe in grado di finanziare”.
“Rilevanti investimenti sono in corso anche nei porti della Spezia e di Savona – ha continuato Burlando – la capacità portuale complessiva della Liguria potrà essere raddoppiata nel giro di pochi anni, è necessario migliorare la logistica, se lo Stato aumentasse l’autonomia fiscale dei porti liguri concedendogli una percentuale di poco superiore all’attuale 1% di accise, dal 3 al 5%, lo Stato raddoppierebbe da 5 a 10 miliardi il gettito fiscale fornito dai porti liguri”.