Economia

Progetto aree Piaggio, “Per Finale”: “Sindaco presuntuoso, è ora che ascolti i cittadini”

Piaggio, incontro progetto riconversione

Finale L. “Al gruppo di minoranza ‘Per Finale’ che da sempre ha portato avanti la battaglia della democrazia partecipata, delle scelte condivise e del dibattito pubblico spiace notare come a Finale Ligure la parola democrazia venga sostituita dal concetto che la maggioranza che ha vinto ha un assegno in bianco negli anni avvenire particolarmente su un problema come quello delle aree Piaggio che cambierà il volto ed il futuro della nostra città per i prossimi 100 anni. Vogliamo ricordare al sindaco che dichiara di andare avanti ad oltranza che il suo mandato finirà tra pochi mesi ma il danno della sua scelta scellerata resterà a futura memoria”: così recita una nota a firma Tiziana Cileto di “Per Finale”.

“Nella sala dell’auditorium lunedì sera ad ascoltare non c’erano i soliti contestatori, come il sindaco ha dichiarato, ma molti cittadini di Finale, molti suoi elettori che solo uno sguardo miope non gli ha fatto riconoscere – continua Cileto – Dichiarare di andare in consiglio comunale a votare comunque, a prescindere dall’opinione pubblica che via via sta creando una nuova coscienza del problema, non è democrazia, è presunzione”.

“Purtroppo questa coscienza si sta formando in ritardo sembra, ma non grazie al menefreghismo nella popolazione, bensì ad un tentativo mal nascosto di tenere all’oscuro chi avrebbe avuto il diritto di conoscere. Presentare il progetto alla popolazione a solo una settimana dal voto in consiglio comunale è l’esempio palese di tale concetto. Proprio per questo il gruppo ‘Per Finale’ ha chiesto durante il dibattito dell’altra sera di fare il consiglio comunale prossimo nella sala dell’auditorium dei chiostri di Santa Caterina. La maggior popolazione possibile dovrà poter venire a vedere le facce di coloro che voteranno, di coloro che li rappresentano e che pensano di avere un potere ‘tout court’”.

“Già nel 2008 il consiglio decise di fare passare il progetto in silenzio ma là c’era il ‘problema occupazionale’: oggi, nonostante ciò che si dica, tale ricatto non esiste più. Non è Finale che vuole ritrattare quell’accordo, bensì gli speculatori ai quali quell’accordo non va più bene. Finale il suo dovere lo fece allora, ora basta” dice ancora Cileto.

“Speriamo che l’amministrazione non trovi scuse per non affrontare il consiglio comunale nella sala pubblica più grande di Finale, Se così non fosse, sarebbe come dichiarare apertamente la prorpia vergogna” conclude Cileto.