Turismo all’aria aperta in controtendenza. Se infatti il settore soffre, il suo ramo “en plein air” viaggia in zona positiva, segnando quest’anno un +3% di arrivi e un analogo +3% di presenze. I dati sono stati diffusi in occasione di Sun (Salone dell’arredo per l’esterno, da domani alla Fiera di Rimini) e saranno discussi lunedì al convegno di Faita-FederCamping.
In campeggi e strutture all’aria aperta italiani, nell’estate appena finita, ci sono stati 267.000 ospiti in più rispetto al 2011, il 55% stranieri, con un incremento di oltre 2.049.000 presenze (+3%), con una media di permanenza nelle strutture di poco meno di 7,4 giorni per ospite. La performance del settore avrebbe, dunque, totalizzato 9.459.000 arrivi, per un totale di oltre 70 milioni di presenze. L’anno scorso c’erano stati circa 9 milioni di arrivi, per 68 di presenze. Ascoltando gli imprenditori, si capisce che ha avuto buoni risultati chi ha investito in servizi (senza contare che il bel tempo a agosto e settembre ha aiutato non poco).
Perché i campeggiatori del XXI secolo vogliono il contatto con la natura, ma non rinunciano a comfort (e convenienza). E non a caso le aziende che hanno registrato i risultati più interessanti sono quelle che hanno investito in centri benessere, case mobili (in costante aumento, soprattutto al centro nord), kindergarden e babysitting, bungalow (ma con mezza pensione), wi-fi (purché gratuito). E se appunto le case mobili continuano da anni a crescere, il 2012 è stato anche l’anno della timida “riscossa” delle tende, che nella scorsa stagione coprivano solo il 20% del totale, rispetto a camper, roulotte o caravan.