Savona. Il circolo di Savona di Sel torna sul tema della partecipazione, con al centro il ruolo delle assemblee di quartiere e la volontà di far interagire i cittadini sulle scelte strategiche per la città savonese, nell’ambito della complessiva politica di “decentramento” avviata da Palazzo Sisto.
“Non basta né la buona volontà dei partecipanti né la disponibilità del Sindaco o dell’assessore al decentramento a far funzionare un meccanismo di partecipazione. E’ una mentalità complessiva che deve cambiare. O si comprende, da parte dell’amministrazione, degli uffici tecnici, del consiglio comunale che la democrazia partecipata è cosa diversa dalla democrazia rappresentativa o è meglio non illudere le persone e tornare all’antico” afferma il circolo savonese di Sel.
“In una fase della vita democratica del Paese caratterizzata da scandali, ruberie, sperpero di denaro pubblico, aver creato a Savona un meccanismo di partecipazione che va certamente messo a punto, migliorato ed ampliato, potrebbe porre la nostra città all’avanguardia nella gestione della cosa pubblica, del territorio, dell’ambiente, della sicurezza, della bellezza della nostra città. Ma uno strumento, da solo, non è sufficiente. Tanto varrebbe smontarlo come un giocattolo rotto” aggiunge Sel.
“E’ indispensabile un salto in avanti, un cambiamento deciso nella gestione per proporre risposte, soluzioni, risultati. Solo così gli assessori, i consiglieri comunali, gli uffici tecnici comunali, le partecipate potranno esse stesse diventare protagoniste di un cambiamento verso la “politica buona” che anche il Presidente della Repubblica invoca. Sarà Savona essere all’altezza del compito? E’ una scommessa, invitiamo tutte le parte interessate a raccoglierla” conclude.