Alassio. L’epidemia anti-Avogadro si espande a macchia d’olio, contagiando anche l’assessore al Turismo, Roberto Agostini, che, in queste ore concitate, ha rassegnato le proprie dimissioni con effetto immediato da assessore e consigliere. A ruota, sono poi arrivate le decisioni di Alessandro Scarpati, che ha rimesso le deleghe alla protezione civile, depuratore e spostamento ferrovia, e di Patrizia Boscione, che ha “rinunciato” a quelle al Commercio (sostegno, promozione e coordinamento) e all’abusivismo commerciale e , infine, dell’assessore Nattero (Informatica, Sicurezza, Videosorveglianza, Aree Collinari. Rapporti con le Frazioni, Verde Pubblico, Aree Periferiche e Innovazione).
Il tutto fa seguito a mesi di tensione, che hanno portato all’allontanamento di Franco Boggiano – voluto dal primo cittadino, che non lo ha ritenuto più adatto a gestire le deleghe ai tributi, finanze, bilancio, società partecipate e personale – e al forfait dato dall’assessore all’Urbanistica e Lavori Pubblici, Domenico Bogliolo, come gesto di solidarietà nei confronti del collega “rinnegato” e che ha ricevuto la solidarietà dell’intero Pd cittadino (Bogliolo rimane comunque consigliere). La maggioranza sembra insomma in preda a un effetto-domino dal quale sarà difficile risollevarsi.
Secondo voci ben informate, ad innervosire gli animi, sarebbe stato un incontro tra Avogadro e il suo ex rivale e cugino Luca Villani (Lega Nord), con l’offerta, da parte del sindaco della città del muretto, della poltrona di assessore o, addirittura, vice sindaco. Un tentativo di liaison fallito, ma che avrebbe fatto infuriare il Pd.
Intanto, in una nota inviata ad Avogadro, Agostini ringrazia il sindaco per l’opportunità offertagli ma si dice “non più disposto a tollerare la sua arroganza, sia nei confronti miei che dei miei Colleghi di maggioranza, come avvenuto recentemente durante l’incontro di ieri sera, nel quale avrebbe dovuto capire che il bicchiere era ormai colmo”.
“Mi spiace profondamente dover gettare la spugna in questo momento di difficoltà economica nella quale purtroppo versano molte attività della nostra città – scrive Agostini – ma non ho il carattere del politico, non lo sono mai stato, e anche se da sportivo e da velista e da imprenditore ho affrontato tante volte il mare in tempesta e sono sempre riuscito a condurre la barca in porto, in questo frangente non posso che cedere alla buriana e arrendermi, sperando che il mio passo indietro possa far riflettere sia Lei, sia chi mi sostituirà”.
“Non cantino certo vittoria i consiglieri Melgrati e Lucchini, non é certo per i loro attacchi che rassegno le dimissioni, penso che politicamente escano anche loro sconfitti da questa lunga diatriba, se ne renderanno conto alle prossime consultazioni elettorali, se mai troveranno una lista disposta a presentarli. I nostri concittadini in questo momento difficile, non volevano ascoltare sterili discussioni e solo pesanti polemiche sia nei Consigli Comunali che leggere continui attacchi sui quotidiani, desideravano e desiderano vedere dei cambiamenti e dei miglioramenti nella città”.
“Non attribuisco solamente delle colpe a Lei e al nostro gruppo – dice ancora l’ormai ex assessore al Turismo – sia ben chiaro io mi prendo le mie responsabilità e mi rendo conto che non ho lavorato sicuramente come avrei dovuto e voluto, indubbiamente la difficile situazione economica globale ci ha penalizzato, gli uffici Comunali spesso non sono stati all’altezza delle nostre richieste, la penuria in termini numerici di alcune categorie di impiegati, come i vigili urbani e i giardinieri, non ci sono certo stati di aiuto, ma noi non siamo riusciti a fare il cambiamento tanto sperato”.
“Ieri sera il consigliere Melgrati, durante il Consiglio Comunale, parlava di ‘dignità’ ebbene io ho una grande dignità e soprattutto nutro un grande rispetto per le persone. Resto a disposizione della città e sua per quanto riguarda le consegne dei progetti già iniziati in fatto di turismo e degli eventi già programmati dell’immediato futuro” ha concluso Agostini.
Poi arrivano le dichiarazioni di Scarpati: “Il metodo di governare di Avogadro non è condiviso. Spesso parte per la tangente e prende tutti a pesci in faccia. Grazie a questo suo modo di fare, in un anno siamo riusciti ad avere tutta la città contro”.