Alassio. “In realtà, alle elezioni 2011, Loretta Zavaroni ha preso più voti di me per cui direi che ha la precedenza”: taglia corto Domenico Bogliolo, assessore alassino all’Urbanistica e ai Lavori pubblici, indicato da molti come il futuro vicesindaco della città del muretto dopo l’inchiesta della Procura che ha travolto il Comune e il “suo” numero due, Luigi Sibelli, che ha optato per le dimissioni.
“Non ho parlato con il sindaco di questa ipotesi – continua Bogliolo – Tra l’altro credo che, con quell’inchiesta, si sia alzato un polverone più grande di quello che è effettivamente, per cui mi pare prematuro parlare di una simile eventualità. Ho piena fiducia in Sibelli e, come sempre, nella magistratura. Vediamo l’evolversi della situazione”.
“Ad ogni modo non è nel mio stile chiedere o sgomitare: Zavaroni ha avuto più preferenze di me. Se poi il sindaco mi chiederà di sostituire Sibelli mi farà ovviamente piacere” chiude l’assessore alassino, nel giorno in cui la sua “concorrente” sembra aver fatto un passo indietro mostrandosi favorevole all’ipotesi Bogliolo.
Corruzione aggravata, turbativa d’asta, falso ideologico del privato in atto pubblico, falso ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico, falsità in atti amministrativi, abuso edilizio, violazione vincoli paesistici ambientali sono le accuse che piovono sul Comune di Alassio, e che vedono nel mirino della Procura il vicesindaco Luigi Sibelli e consorte, il dipendente comunale Luigi Tezel, l’imprenditore Igor Boscione, un fotografo e un altro geometra. Tutti accusati di aver creato una mini-organizzazione dedita alla falsificazione di atti pubblici.