Albenga, “Il colore del viaggio”: I bambini incontrano l’arte moderna, a sostegno dell’intercultura

mostra palazzo oddo

Albenga. Giovedì 26 aprile alle ore 10,30, presso la sala del Palazzo Oddo di Albenga, al terzo piano, e presso la Galleria Scola in via Cavour 44, sempre ad Albenga, si inaugurerà la mostra “Il colore del viaggio: la ricerca di nuove esperienze negli altrove del mondo”, con le opere grafiche e pittoriche realizzate dagli alunni delle scuole primarie dei circoli didattici di Albenga1, Albenga2 e Andora.

Le opere esposte sono state realizzate dagli alunni che hanno seguito con dedizione un apposito corso di pittura, tenuto dall’insegnante ed artista Cinzia Vola, laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Responsabile del laboratorio artistico rivolto ai bambini “Ricercare a più voci” che svolge presso il Complesso di San Domenico, in collaborazione con l’associazione culturale “A.da Mes Antonello da Messina” in qualità di esperta in arte e immagine Cinzia Vola svolge attività didattica nelle scuole primarie di Albenga e Andora ed anche a sostegno dell’integrazione culturale collaborando come artista per l’area visiva, al progetto europeo Mus-e per le associazioni Mus-e di Savona e Imperia.

I corsi di disegno e pittura sono stati realizzati grazie al contributo elargito dalla Fondazione A. De Mari. Sono state coinvolte nel progetto 14 classi, per un totale di 330 alunni. Del circolo didattico Albenga1: le due classi quinte, la quarta, la terza della scuola primaria di Leca, la classe quinta della scuola “Don Barbera” e la terze di Carenda; del circolo didattico Albenga2, le due classi quinte della scuola “T. Paccini”, la terza e la quinta classe di Vadino, la qunta classe di Villanova; ed infine del circolo didattico di Andora, le classi prima, quarta e quinta della scuola primaria “G.B.L. Badarò” di Laigueglia.

L’arte ha una profonda influenza nella costruzione di categorie concettuali che formano il “senso” del viaggio, poiché sollecita sogni, ispirazioni, impulsi verso il viaggio nel suo senso più ampio e profondo: l’importante è raggiungere un “altrove” rispetto al “dove si è”. Il progetto affronta il rapporto tra arte e viaggio, la cui essenza è incarnata in quella della scoperta, insita nell’alterità dello sconosciuto, del mistero dell’infinito nel quale, come “homo migrans”, l’uomo-artista moderno sviluppa l’”intenzionalità a muoversi verso una meta che è solo ipoteticamente pre-definita”.

L’arte è stata sempre un fattore di socializzazione e un principio fondante del dialogo, poiché essa ha sempre avuto come centro del suo essere, l’umano, e le umane esperienze. Utilizzare il tema del viaggio consente di conoscere il lontano come reale possibile, considerando quindi interessante l’amico che viene da lontano proprio come le immagini di luoghi distanti, presenti nelle opere degli artisti “viaggiatori” che vengono analizzati.

“Il colore del viaggio” percepito attraverso i linguaggi dell’arte, come metafora dei “colori del nostro tempo”, trasmette valori che arricchiscono di senso il significato più profondo del viaggio dell’uomo, che si sposta-migra anche per necessità esistenziali. Diviene quindi anche strumento di riflessione, per far comprendere le motivazioni che spingono l’essere umano alla fuga, al viaggio, alla ricerca di altro, sensibilizzando al valore dell’accoglienza.

L’attività, divenendo per le classi coinvolte meta di un viaggio di istruzione, al termine del percorso ha consentito l’analisi dal vero di alcune opere pittoriche esposte alla mostra “Van Gogh ed il Viaggio di Gauguin”, fino all’1 maggio presso il Palazzo Ducale di Genova, che sono state riprodotte dagli allievi.

Verranno esposte numerose riproduzioni di opere, tra le più rappresentative dell’arte moderna
eseguite dagli allievi, attraverso il metodo della quadrettatura, che ha consentito loro di ingrandire, prima individualmente e poi in gruppo, l’immagine da riprodurre rispettandone le proporzioni originali.

Le opere scelte di Paul Gauguin, Henri Matisse, Andrè Derain, Pablo Picasso, Paul Klee, Cornelis Escher, sono state confrontate con le riproduzioni di antiche stampe giapponesi, di alcune maschere primitive scultoree in legno di matrice africana e polinesiana e maori, di elementi architettonici e manufatti ornamentali e musivi arabi (ceramiche, tessuti), e delle decorazioni delle civiltà precolombiane.

Infine, per comprendere la genesi degli stilemi della grafica contemporanea nipponica in relazione a quella classica del 1700, sono state analizzate e riprodotte alcune carte da gioco giapponesi, quali Dragon Balls, Yughi-yo, Bakugan, messe a confronto con i linguaggi visuali che le hanno originate e ricercati tra le culture precolombiane, greco-ortodosse, egiziane.

La mostra sarà visitabile fino a domenica 6 col seguente orario: tutti i giorni dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, con ingresso gratuito.