Savona. A margine della presentazione del Mondiale Mtb 24h Wembo a Finale Ligure, il presidente del Coni provinciale, Lelio Speranza, traccia il quadro del comitato sportivo che sta vivendo una fase di transizione.
“Voglio precisare che il presidente del Coni e tutti i dirigenti provinciali non hanno nè gettoni di presenza e nemmeno stipendi. Siamo tutti volontari e paghiamo di persona. La mia organizzazione oggi rappresenta oltre 600 società sportive e oltre 5 mila dirigenti, con un consiglio di 70 presidenti di federazione di enti sportivi tutti volontari come me. Quindi abbiamo il piacere ed il dovere di dire la nostra perché nessuno ci paga” osserva.
“Dal punto di vista dell’organizzazione – prosegue – si è creato un discorso di ridimensionare l’apparato organizzativo del Coni. Ovvero il presidente diventerebbe delegato. La differenza sta nella forma ed anche un po’ nella sostanza nel senso che il delegato comanda ed è nominato, il presidente è eletto e quindi ha un consiglio. Io personalmente sostengo l’ipotesi presidente perché mi sembra che coinvolga di più i vari presidenti e quindi tutta la famiglia provinciale del Coni, ma è un fatto di uomini: fare il presidente oppure il delegato se la persona si sa comportare e porta avanti le politiche del Coni non penso che cambi molto”.
“Dal punto di vista dell’immagine e della difesa politica e sociale non ci sarà nessuna differenza e non è detto che questo si concretizzi. La strada del Comitato Olimpico comunque continua sempre nella stessa coerenza di ideali” conclude Lelio Speranza.