Cronaca

Denunciato per aggressione da 36enne, Gino Messina imputato per lesioni: fatto del 2003, va verso la prescrizione

Gino Messina e Antonio Paparo

Savona. Stavolta non c’entra una ragazza, ma la denuncia, per lesioni personali aggravate, arriva da un trentaseienne loanese ed è relativa ad un’aggressione avvenuta all’interno del locale Rocce di Pinamare di Andora la notte tra il 14 ed il 15 luglio del 2003. Il risultato però è lo stesso: Gino “Bomba” Messina, il noto pr alassino che nel settembre del 2010 era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una ragazza russa (fatto per il quale è tuttora a giudizio), si ritrova ad essere imputato in un procedimento penale.

Secondo la versione del giovane aggredito, M.D., che è co-gestore insieme al padre di uno stabilimento balneare a Loano, quella sera di luglio, lui e un gruppo di amici erano sulla spiaggia delle Rocce di Pinamare dove stava terminando una festa organizzata da tre persone, tra cui proprio il pr Gino Messina. Dal racconto del trentenne loanese emerge che, quando stavano per andare via dalla discoteca, erano stati avvicinati da alcuni diciottenni, visibilmente alticci, che avevano iniziato ad infastidirli senza motivo.

Per evitare guai M.D. aveva cercato di uscire dal locale. Nel frattempo – racconta sempre nella sua querela il trentaseienne loanese – l’atmosfera all’interno della discoteca si era fatta agitata e gli organizzatori della festa lo avevano avvicinato per chiedergli spiegazioni: due si erano comportati molto tranquillamente, mentre Messina, apparentemente senza motivo, lo aveva aggredito colpendolo ripetutamente con pugni e calci sul volto fino a che non lo aveva visto inerme a terra. A quel punto, anziché essere soccorso, M.D era stato accompagnato all’esterno dai buttafuori e, dopo aver chiamato i carabinieri, era andato a farsi medicare all’ospedale. Per le botte ricevute l’uomo aveva rimediato diversi traumi facciali con la rottura del setto nasale (lesioni che gli hanno provocato, come certificato da una perizia medico legale, “esiti fisici e psichici permanenti e persistenti” e una riduzione permanente del valore biologico del 7% del totale).

La vicenda giudiziaria legata a questa aggressione si sta trascinando da molti anni: in un primo momento, dopo la querela presentata dalla vittima del pestaggio, era finita davanti al giudice di pace per poi tornare in Procura. Nel novembre del 2008 infatti, dopo che erano emersi i presupposti per contestare all’imputato l’accusa di lesioni gravi di competenza del tribunale penale (visto che una perizia medico legale aveva rilevato un indebolimento dell’organo della respirazione), il giudice di pace di Albenga aveva dichiarato l’incompetenza e ritrasmesso gli atti al pubblico ministero. Dopo aver riformulato l’accusa, il pm aveva quindi chiesto il rinvio a giudizio di Messina.

Questa mattina si sarebbe dovuta celebrare in tribunale a Savona l’udienza preliminare (era presente il legale d’ufficio Alfonso Ferrara), ma, a causa di un difetto di notifica, il procedimento è stato rinviato dal giudice Emilio Fois al prossimo 17 aprile. Un ulteriore slittamento che rischia di far concludere il processo con una sentenza di non luogo a procedere per prescrizione del reato e, di conseguenza, nessuna condanna se Messina fosse ritenuto responsabile dell’aggressione.