Garlenda. “Il comandante, figura a volte anche mitizzata per le sue prerogative quando al comando in navigazione, è un uomo e come molti altri uomini che occupano posizioni apicali e di comando è soggetto ad errori. Errori che a volte provocano la morte di persone innocenti. La storia ne è piena. Inaccettabile invece è lo sciacallaggio che viene perpetrato per un’episodio di evidente non minimizzabile gravità”. Il sindaco di Garlenda, Giuliano Miele, parla da ex comandante di grandi petroliere ed esprime il suo punto di vista sul naufragio della Costa Concordia.
“Il comandante Schettino ha sbagliato, egli stesso lo riconosce, e come spesso accade ad un errore ne seguono altri che a cose fatte dimostrano e mettono a nudo la personalità, l’affidabilità e la competenza di chi ha la responsabilità – osserva Miele – Sorprende invece l’atteggiamento ed il comportamento della società di navigazione nei confronti del suo comandante. E’ bene sapere che non si diventa comandanti per carriera o anzianità, si diventa comandanti per una precisa e si suppone meditata decisione dell’armatore, che affida la sua nave a persona che ha la sua piena fiducia e di cui apprezza e riconosce le comprovate competenze”.
“Nulla in questo episodio ed in ciò che ad oggi appare, farebbe pensare che il comandante avesse la necessaria competenza per condurre e per gestire situazioni complesse di emergenza come quella in cui ha portato consapevolmente, come da lui affermato, la sua ‘grande nave’ in un inchino… alla stupidità” afferma il sindaco garlendese.
Il primo cittadino stigmatizza la criminalizzazione di Schettino: “La trovo sgradevole prima che l’inchiesta abbia fatto completamente luce sull’episodio e sulle responsabilità, al comando, che sono complesse e che coinvolgono la catena di comando nel suo complesso”.