Mentre ancora si cercano i 16 dispersi della Costa Concordia (ma c’è chi parla di una decina di mancanti all’appello), la compagnia di navigazione italiana (controllata dall’americana Carnival) e la città di Savona, in qualità di Home Port, devono cominciare a fare la conta dei danni.
Per la Costa non sarà semplice “rimpiazzare” una delle sue ammiraglie e soprattutto la compagnia sarà costretta a modificare alcuni dei suoi piani visto che dovrà far fronte alla mancanza della nave parzialmente affondata al largo della costa dell’isola del Giglio.
La Concordia aveva in programma altri 44 accosti al terminal crociere di Savona nel 2012, il che significa 44 crociere da cancellare: ipotizzando una media di 3000 passeggeri su una capienza massima di 3780, vorrebbe dire oltre 130 mila passeggeri persi per la compagnia di navigazione e per Savona, molti dei quali avevano già prenotato, e pagato, la vacanza.
Certamente questo avrà un impatto anche sull’economia savonese (e non) che gravita sulle crociere: secondo l’ultima stima del presidente Canavese sono 200 i lavoratori diretti e almeno altrettanti nell’indotto.
Per capire quali saranno le ricadute sul mercato dei “viaggi sul mare” e di Costa in particolare bisognerà attendere qualche settimana. La prossima nave a fare scalo sotto la torretta sarà, giovedì prossimo, Costa Serena e si potrà così tastare il polso della situazione e capire se ci sarà il temuto “effetto disdetta” oppure no.
Per quanto riguarda il futuro della compagnia e Savona bisognerà vedere se e come cambieranno i piani, visto che a breve dovrebbe partire la costruzione del nuovo terminal, che consentirebbe l’accosto contemporaneo di 4 navi e il battesimo della nuova ammiraglia atteso per il 6 maggio proprio nel terminal della darsena, il primo da quando Costa ha insediato qui il suo “home port”.
Paradossalmente Costa, a causa di questa tragedia, potrebbe dare una boccata d’ossigeno alla Fincantieri di Sestri Ponente dovendo, molto probabilmente, ordinare una nuova unità visto che l’assenza della Concordia non peserebbe solo sul 2012, ma anche sugli anni a seguire (5/10 anni almeno) e l’unico modo per fermare l’emorragia potrebbe essere appunto quello di avere una sostituta nel più breve tempo possibile.