I genitori di Tomaso si preparano ad un altro Natale senza il figlio: “Passeremo le feste in India, in valigia per lui tanto cioccolato, libri e olio d’oliva”

Tomaso Bruno Elisabetta Boncompagni

Albenga. Sarà il secondo Natale senza Tomaso, quello per Euro Bruno e Marina Maurizio e come sempre la gioia per le feste sarà sostituita dall’amarezza e dalla malinconia per non avere accanto il loro figlio in questo periodo dell’anno.

“Abbiamo appena acquistato i biglietti per l’India, partiremo da Albenga il 20 dicembre e rimarremo fino al 10 gennaio. La nostra speranza sarà riuscire a fissare almeno sei o sette colloqui con nostro figlio dal 26 dicembre al 9 gennaio. Prima di allora incontreremo i nostri avvocati e ci recheremo all’Ambasciata per fare pressione sul nostro caso” riferisce Marina Maurizio.

Lunedì 5 dicembre è fissata l’udienza per la richiesta di libertà di cauzione nell’ambito del processo in cui sono coinvolti i due giovani italiani,Tomaso Bruno ed Elisabetta Boncompagni, condannati all’ergastolo per la morte del loro amico Francesco Montis, trovato agonizzante nella camera d’albergo che i tre condividevano a Varanasi e morto poche ore dopo in una disperata corsa verso l’ospedale.

“Il nostro caso è il numero settanta in elenco e sappiamo che lunedì all’ordine del giorno ce ne sono almeno 150. La procedura è molto complessa e non è chiaro a chi viene data precedenza nella discussione delle udienze. I nostri avvocati chiederanno se al nostro caso possa venire data una priorità in elenco. Naturalmente l’esito della richiesta non è importante. Sappiamo benissimo che verrà rigettata perchè agli stranieri non viene concessa e che si tratta solo di un passaggio formale che ci permetterà di fare ricorso alla Corte Suprema per accelerare i tempi del processo e ottenere al più presto una data per arrivare all’Appello” prosegue la madre di Tomaso.

“A Tomaso per Natale porteremo un po’ di cioccolato, i baci di Alassio, libri, caffè, qualche maglietta e del formaggio per integrare la sua alimentazione visto che in India la dieta è rigorosamente vegetariana. Proveremo anche a portare un panettone. Lo scorso anno abbiamo avuto non poca difficoltà per farlo passare. Le guardie sono molto sospettose e temono che alcuni cibi possano contenere veleno. Per questo ne abbiamo dovuto mangiare una fetta noi per farlo arrivare a Tomaso. Inoltre in valigia non mancherà un po’ di olio d’oliva che in India scarseggia ed è molto apprezzato” continua la madre.

“L’ambiente del carcere indiano fortunatamente è abbastanza tranquillo e fra i detenuti non ci sono problemi, c’è molta lealtà, ognuno ha i suoi spazi e le cose degli altri sono rispettate. A Tomaso consegneremo anche un po’ di contanti. In India pranzano nelle baracche seduti per terra. Ci sono due tipi di mense. Una ordinaria e una secondaria in cui i detenuti possono ricevere cibi cucinati un po’ meglio dietro un piccolo pagamento” conclude la madre.

Nel frattempo a casa Bruno l’albero di Natale rimarrà spento. Al posto dei pacchetti colorati ancora una volta la speranza che quest’incubo giudiziario possa finire al più presto.