Cronaca

Caso firme false, si avvicina la decisione sui rinvii a giudizio: domani è il giorno della discussione

tribunale Savona

Savona. Domani il caso delle firme false, scoppiato all’epoca delle elezioni provinciali del 2009, tornerà in udienza prelimiare. Dopo il rinvio causato dall’astensione dei penalisti infatti domani inizierà davanti al gup Donatella Aschero la discussione del procedimento al termine della quale arriverà una decisione sulla richiesta di rinvio a giudizio per gli imputati, tra cui il presidente della Provincia Angelo Vaccarezza. Nell’udienza di domani prenderà la parola prima il pubblico ministero al quale seguiranno le repliche dei legali della difesa dei dieci imputati.

Oltre a Vaccarezza sono coinvolti altri esponenti del Pdl: Angelo Barbero, all’epoca dei fatti coordinatore elettorale del Pdl, Guido Lugani (coordinatore giovanile provinciale e vicepresidente di Ecoalbenga), Teresiano De Franceschi, medico e primo dei non eletti in Consiglio provinciale per il Pdl nel collegio Albenga 1, Mauro De Michelis, ex coordinatore pdl di Andora, Roberto Schneck (neo assessore provinciale ed ex vicesindaco di Albenga), Bruno Robello De Filippis (capogruppo Pdl in Consiglio comunale ad Albenga e consigliere con delega a Cultura e società partecipate), Gianfranco Sasso (vicepresidente del Consiglio provinciale) e i militanti Marco Paniccia (il cui procedimento è stato riunito la settimana scorsa con quello degli altri dopo uno stralcio per difetto di notifica) e Cosetta La Mantia. Per loro le accuse (in concorso ed a vario titolo) vanno dall’avallo irregolare delle liste di candidati, alla falsificazione delle firme dei presentatori.

Nell’ultima udienza celebrata il giudice aveva autorizzato la costituzione di parte civile del Pd ed aveva stralciato la posizione di Fiammetta Cogliolo, indagata per false dichiarazioni davanti al pm (aveva sostenuto di non aver mai portato alla tipografia le liste da ristampare). Il suo difensore Antonino Chirò aveva infatti richiamato l’articolo 371 bis del codice penale secondo cui, nel caso di false dichiarazioni al pm, il procedimento va sospeso fino alla sentenza di primo grado del procedimento nel corso del quale vennero assunte le informazioni contestate (e cioè appunto l’inchiesta sulle firme). Tesi che era stata accolta dal giudice Aschero.

Difficilmente domani si arriverà al verdetto: è probabile che l’udienza vada “a oltranza” e che la discussione venga terminata, ma si fissi un ulteriore rinvio per le repliche (se necessario). In caso contrario il giudice si ritirerà in camera di consiglio per decidere.